[Pesaro 25. 4. 1941](*)

Ai Sig. Gerenti della Ditta G. Ricordi e C.
            Milano
Cari Amici - Vi ringrazio molto della vostra gentil^ma in data del 22 corr.-
Prima di rivolgermi all'Eiar per il materiale dell'Italiana in Algeri di “Gazza ladra” desidero di comunicarvi queste mie considerazioni: l'opera rossiniana, così com'è, non può essere presentata al pubblico senza il pericolo di annoiarlo con le sue lungaggini e infinite ripetizioni; sarebbe quindi mia intenzione di ridurla a quel puro entrinseco [?] che mi sembra necessario per la chiarezza dell'azione e per il risalto di quei pezzi che hanno veramente un autentico valore e che non sono pochi. Attraverso una intelligente trascrizione l'opera potrebbe forse stare in piedi ed essere ripetuta anche in altri teatri.- Non conosco l'edizione adottata dall'Eiar che mi dicono riveduta dal M^o Votto; ma ritengo a priori che io potrei fare di meglio di quello che ha fatto il Votto stesso, data la mia grande esperienza teatrale.- Non mi sembra il caso quindi di chiedere all'Eiar il materiale dell'opera ma piuttosto di rivolgermi a Voi per sapere – con gentile urgenza – se non avreste nulla in contrario di prestarmi per alcun tempo la partitura di Italiana in Algeri Gazza ladra dalla quale il Conservatorio stesso farebbe cavare un materiale parti con quelle modifiche e taglî che io apporterei all'opera.- Qualora il lavoro rossiniano dovesse rivivere noi renderemo a Voi la gentilezza ris[erv]ataci dandovi il nostro materiale affinché ne possiate approntare un altro per uso dei teatri perché quello da noi improvvisato, a nostre spese, non servirebbe che per Pesaro o per il Conservatorio.-
Vi prego di dirmi subito se la proposta vi sembra accettabile e se la partitura di Gazza ladra me la potrete inviare.-
Vi saluto caramente in attesa delle notizie berlinesi su Giulietta.
Vostro aff^mo Zandonai

(*) Data ipotetica, ricavata dal contesto.