“I Pini”

Via della Camilluccia 37

Roma 8 Nov. 1938

Amico carissimo,

Non le so dire quanto mi abbia fatto dispiacere la cancellazione dell’impegno del Reale con la Wallmann; purtroppo non riesco ad abituarmi a questo continuo vivere in mezzo alla tragedia … Passo giorni assai tristi e sono in grande angoscia per la sorte di Wachman e di Guastalla: non si sa ancora nulla di preciso, ma mi pare che ci sia veramente da stare in pena.

Non le parlo poi di quello che succede nei teatri italiani nei riguardi di Respighi: c’è davvero da vergognarsi.

Ormai il valore dell’uomo e dell’opera d’arte non esiste più né è preso più in alcuna considerazione: esiste solatanto [sic] la prepotenza e il sopruso nella forma la più sfacciata! Perché un’opera sia messa in cartellone occorre ormai che l’autore sia un giornalista, o Onorevole, o abbia qualche importante carica sindacale, e, in certi casi, basta soltanto che sia ricco. Uno sguardo ai Cartelloni dell’anno XVI e XVII le darà la riprova di quanto le dico. É triste è vero amico mio? E tanto più triste in quanto è tutto il rosvescio di quello che il Duce vuole, ché non esiste, credo nessun altro Capo di Governo che sia più di Lui generoso per le manifestazioni d’arte. Sono milioni e milioni quelli che il Governo Fascista spende per l’arte italiana. E con quale risultato? É veramente una cosa triste.

In mezzo a tante amarezze e a tante difficoltà l’unica cosa che mi da conforto in questo periodo, è il mio lavoro. La LAUDA che ho ultimata ha avuto il più largo consenso dei Maestri che l’hanno esaminata, e in marzo si darà a E.I.A.R. di Torino, diretta da La Rosa-Parodi, e l’anno prossimo a Firenze, perché Labroca appena l’ha sentita ne ha fissato l’esecuzione, e Molinari l’eseguirà a Roma. A questo aggiunga che dopo un’audizione fatta una settimana fa a Clausetti, egli me l’ha presa per Casa Ricordi. Può quindi immaginare la mia gioia; e come tutto ciò mi aiuti grandemente a vivere. Ora stò lavorando ad un’opera in un atto: un’ALCESTI intesa assai modernamente, e spero che il lavoro sarà pronto per la Stagione prossima. Come sarei felice di poter parlare con lei e discutere per il libretto se lei fosse qui … Ma quando si deciderà a lasciare quella benedetta America? … è ormai ora che torni e sarebbe un bene per tante e tante cose…

Da Venezia o da Sesta (non ricordo) le ho scritto una lettera aerea: l’ha ricevuta?

Se Margherita è ancora a Buenos Aires le dica, la prego, che la ricordo sempre con la più affettuosa amicizia e che vorrei tanto avere sue notizie.

Mi ricordi a Coca e a Dora e a gli amici tutti, e lei si abbia un’affettuosa stretta di mano.

Elsa

Trascrizione di Marcella Viale
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura dattiloscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 380 X 180 mm

Lettera titolo LLET017587