Date: 11/2/1909



Place: Roma

ID: LLET010815




Roma, 11 Febbraio 1909.

Gentiliss. e Cariss. Comm. Giulio Ricordi,

lo scopo è stato raggiunto: Iris non è piaciuta alla Scala. Non intendo, neppure da lontano, fare recriminazioni; tanto più che l'esito non poteva essere dubbio; e già da tempo ebbi agio di esprimere a Lei il mio sentimento in proposito: non era certamente quella una esecuzione adatta a presentare in buone condizioni un'opera che in questo momento aveva veramente bisogno di un successo e di una affermazione: non è con una Berlendi e con un Garbin che si può sperare esito favorevole, trattandosi specialmente di “Iris”; ma soprattutto non era con un Vitale e con un Mingardi che si doveva ripresentare “Iris” al pubblico della Scala. Ma di queste cose avevo già scritto a Lei precedentemente e non c'è ragione di insisterci; quello che mi ha sorpreso davvero è stato il sapere che i cori, i celebri cori della Scala, quei cori ammirati costantemente e senza restrizione, quei cori che recentemente hanno stupefatto il pubblico parigino, proprio quei cori abbiano compromesso l'esito dello spettacolo; e, se non volessi dare ascolto alle mie private informazioni, mi basterebbe il fonogramma ricevuto e pubblicato da un giornale romano (“Il Messaggero“), il quale, dopo avere stigmatizzato la esecuzione, deficiente sotto ogni aspetto, dice testualmente: “Anche i cori non furono degni della loro fama.“ Senza dubbio attendevano l'occasione di una mia opera.... per riposarsi delle troppe belle esecuzioni.

Ma, ripeto, tralasciamo ogni recriminazione che è troppo inutile e completamente oziosa. Piuttosto, mi permetta di rievocare un piccolissimo incidente, un episodio da nulla, che pure acquista oggi una importanza eccezionale. Ecco: Ella, in una Sua lettera in data 18 Dic. 1908, mi scriveva: << Così - essendo già impegnato da un precedente contrattonon ho potuto avere il piacere di vederlo quì alla Scala a curare l'“Iris” - nella imminente stagionePeccato!->> (Quel peccato! È oggi di una eloquenza formidabile!) A quella Sua Lettera io risposi il 19 Dic., in questi termini: <<Le dichiaro nel modo più formale che io non ho alcun impegno, e tanto meno alcun contratto, di nessuna specie e con nessun teatro per la stagione di  Carnevale-Quaresima.>> Per un buon intenditore la mia risposta doveva riuscire ben chiara; ma Ella non mi scrisse niente di più e non mi fece sapere mai più nulla. Quindi quel suo Peccato! può benissimo avere una continuazione di applicazioni: Peccato che Ella non abbia approfittato della condizione di sapermi libero! - Peccato che non abbia avvertito la direzione della Scala che io ero pronto a venire a curare l'esecuzione diIris“! - Peccato cheIrissia andata male! ….. Ma mi fermo perché forse tutto questo si è voluto.... e si è premeditato....

Saluti cordiali dal sempre Suo Devoto

= P.Mascagni =

Transcription by Archivio Ricordi

Named works
Iris

Named theatres
Teatro alla Scala

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 275 X 210 mm

Letter name LLET010815