Data: 3/1877



Luogo: s.l.

ID: LLET000009




Carissimo Giulio.

Sono rattristato dai fatti della Scala, il pubblico della capitale morale è sempre consentaneo a se stesso; è una malvagia e brutale greggie che si lascia condurre dai più vili ed invidiosi mascalzoni i quali più sono abbietti più comandano. Non dubito che Faccio avrà fatto fronte all'attacco con quella salda dignità che gli deriva dalla nobiltà del suo carattere e del suo altissimo ingegno.

La reazione dei buoni non si farà aspettare.

A Roma le faccende Mefistofeliche vanno bene. I Cori però debbono studiare molto ancora. I  due maestri dei cori si sono ammalati oggi tutti e due. Io prenderò domani il comando delle masse corali e per qualche giorno potrò tirare innanzi così ma se le malattie si prolungano converrà chiamare a Roma lo Zanini o il Moreschi. Ho finito coi cantanti le prove al cembalo. La Mariani è sublime Barbacini ancora più perfetto che a Venezia  Parboni si farà applaudire Marta è eccellente.

Oggi ti ho inviato un telegramma perché jeri giunse a Mancinelli da Bolelli  in  cui quest'ultimo chiedeva la mia intercessione presso Casa Ricordi per ottenere una cifra non maggiore alle 3000 pel nolo del Mefisto. Io scrissi  quel telegramma perché non volli parer duro all'amico e anche perché stimo assai utile che la nostra opera si rappresenti in una piccola città di provincia; precedente ottimo che servirebbe d'esempio alle altre piccole piazze.

Però tu sei arbitro dell'affare tremilla lire colla voga che pare aquisti il Mefistofele sono davvero poche. Io a Ravenna non ci andrò, perché con Mancinelli l'opera può andar sicurissima. Tu cedi o non cedi al Bolelli  sul prezzo, fa ciò che trovi saggio di fare, io non c'entro ed anzi se devo ascoltare la voce della mia tasca che non ha un estensione molto possente direi non accontentarti delle 3,000. Ma basta su ciò. Ad ogni modo preme che l'opera vada e vada ben eseguita in una piccola città.

Il Mefisto a Roma sarà rappresentato al più tardi il tre Aprile; giova evitare d’andare in scena il Sabato Santo e la Domenica seguente. Prima di Pasqua non si può. Dunque il tre.

Un bacio a Faccio, mi duole non essergli stato vicino in questi giorni.

Stammi sano ed ama il tuo

Arrigo

Trascrizione di Elisa Bosio
Persone citate
Franco Faccio

Opere citate
Mefistofele

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 180 X 113 mm

Lettera titolo LLET000009