Dall’Accademia Scientifico letteraria.

Venerdì 21 Giugno 95

Caro Giulio,

Sono qui da stamane prigioniero di una commissione per esami di laurea in lettere italiane. E’ questo uno degli uffici che non si possono rifiutare. Ho la mente piena di noia e di sonno e ce ne avrò fino a sera. Vi giuro che avrei mille volte preferito il tormento Puccini. 

Dunque oggi, nulla. Domani devo andare ad Ivrea per affari miei privati che non posso rimandare. Tornerò Domenica sera. Porterò con me ad Ivrea il 3° atto che riporterò compiuto secondo gli accordi. Compiuto a modo mio, se pure il Puccini non lo farà rifare una ventesima volta. Lunedì riprenderò il 4°, che spero vider [?] in due giorni. Vi giuro che non ne posso più. 

Vostro affe.

Giuseppe Giacosa