Data: 10/4/1896



Luogo: Roma

ID: LLET000177




Roma- Hotel Milan- 10-4-96

Caro Sor Giulio, 

Oggi ho veduto il Comm. Fadiga e poi il Ministro Guicciardini che saputomi dal Fadiga mi ha fatto dire che desiderava parlarmi. Egli ignorava che io fossi stato di mezzo nell’affare del Decreto legge e volle sentire la mia opinione al riguardo. Come potete imaginare glie la espressi netta e recisa e non senza qualche furberia dicendogli che a mio avviso ed a quanto mi constava la Conferenza di Parigi avrebbe sanzionato il prolungamento del privilegio ai 100 anni. Egli mi si mostrò in principio molto dubbioso su quanto gli convenisse di fare, mi disse che persone influenti gli stavano attorno con urgenti insistenze perché annullasse il decreto. 

Io rincalzai che mi pareva non convenisse prendere nessuna deliberazione nella imminenza di una conferenza internazionale. Gli feci osservare che quando egli avesse annullato il decreto e la conferenza proclamasse poi il principio del privilegio secolare, l'Italia avrebbe fatto una cattiva figura. Capirei, gli dissi, che voi vi rifiutaste di firmare voi un simile decreto, ma poiché lo trovate bello e firmato, poiché non ne avete nessuna responsabilità, e poiché il principio è sacrosanto, non vedo ragione di annullarlo. 

Il Ministro si mostrò persuaso del mio ragionamento e mi promise che avrebbe aspettato a decidersi dopo la conferenza e prendendo norma da essa. 

Posso dirvi con sicurezza che il Comm.re Fadiga è tutto per voi, ma anch'egli temeva le influenze politiche. 

Sapete che delegato dal governo italiano sarà il Roux di Torino, ex deputato e direttore della Gazzetta Piemontese. Fu il Compans ad imporlo. Il Roux è qui venuto apposta per prendere le istruzioni dal Ministro. Egli è amicissimo mio. Corsi subito al suo albergo per vederlo - non era in casa - gli lasciai un biglietto dicendogli che avevo urgente bisogno di parlargli. Lo vedrò certo o stassera o domattina. 

Il Ministro fu sollecitato dal Beltrami di delegare alla Conferenza anche vostro figlio Tito. Ma a quanto ho potuto capire egli temette di svegliare troppo acute le ire di chi voi sapete. Non me lo disse ben inteso, ma lo argomento da certe parole del Fadiga. So di positivo che non volle far quella nomina quantunque non si trattasse di gravare il bilancio. 

Ora sentite. Potrebb'essere che il Roux vedesse volentieri ch'io andassi con lui a Parigi. Se, caso mai così fosse, siete voi disposto a mandarmici? Telegrafate immediatamente all'Hotel Milano, Roma. Io partirò di quì Domenica mattina per Firenze dove devo leggere Lunedì. 

Scrivo in furia perché la lettera possa ancora partire. 

Vostro affe.

Giuseppe Giacosa

Trascrizione di Veronica Mondoni
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 175 X 115 mm

Lettera titolo LLET000177