Dublino. 7 Marzo 1880

54 L^r Mount st.

Egregio Signor Giulio Ricordi.

Ricevetti a suo tempo la Sua preg.^ma lettera, e certamente non avrei nessuna osservazione da fare su quello che Ella mi dice pel ritardo da me esperimentato, se non fosse per la natura del nostro Contratto che mi obbliga a lavoro perfettamente improduttivo fino a quando rimanga non publicato [sic] .

Per le Case Inglesi, la sollecitudine nella publicazione [sic] l’è una condizione sans dire per musica nella quale il compositore si riserba royalty sulla vendita. Io credevo questo debitamente ammesso da Lei, di modo ché [sic] non ne feci parola nel nostro contratto. Son sicuro che Ella tenendo a conto la mia intenzione avrà la bontà di considerare che questa condizione è per me di estremo interesse per aver limitato tutto il mio profitto sulla vendita della mia musica e nulla più, nel mentre che ho assunto degl’obblighi verso la Casa che mi chiudono la via ad altro Contratto nell’intero tempo che limitano le mie facoltà produttive ad un fisso numero di pezzi e non più.

Io proprio ritenevo bene ammessa la raccomandazione che mi farebbe la Casa con le più belle edizioni delle Sue macchine celeri, e la cooperazione di fatto della Casa nel far conoscere la mia musica.

In quanto a frontespizi illustrati, io non Le avevo mai fatto parola; anzi ci tengo a non avere illustrazioni sulla copertina; mi basta il frontespizio dello stile della Giulia o l’Adieu del Denza. Era forse il mio amico Brady che le aveva fatto parola di qualche cosa simile.

Le rimetto uno scrap di giornale dal quale rileverà che io mi sono occupato di fare eseguire per la 2^a volta il Duetto del Boito. Ho molto piacere di dirle che questa volta ha avuto anche un buon successo e che lo farò eseguire in publico [sic] al più presto.

Le rimetterò domani quattro nuovi pezzi. Non ho ricevuto le prove della Barcarola. Il signor Urio, un distinto artista Londonese [sic], mi ha promesso di cantare questo pezzo ai suoi Concerti.

Abbia la bontà di fare incidere sul frontespizio la rubrica “Cantata dal Sig. Urio”.

Con saluti distinti mi creda

Suo devot,mo

Luigi Caracciolo