E 1. Giugno 97.

Caro Puccini.

              A due lettere sue: se tardai un giorno a risponderle, era per avvertirla che oggi stesso le spedisco la copia del 1° Atto, con tutti i rimaneggiamenti, correzioni, aggiunte, varianti, tagli, didascalie, ecc. ecc. ecc –

Le spedii pure le tazzine pel caffè alla turca: sono le più piccole che trovai da Ginori: volevo aggiungerci una Odalisca, ma non mi riuscì trovarla.... pensai anche alle unghie della signora Elvira, ed allora dismisi il pensiero!

Ho riletto il 1° Atto: mi pare proprio perfetto, chiaro, logico: è di questo parere anche Leoncavallo, al quale lo comunicai, premendomi conoscere l’opinione di così grand’uomo! – Anzi, per non irritarlo maggiormente, credo sia meglio lasciargli dire tutte le bricconate che vuole, senza più altro occuparsi di lui.

A Tamagno non ci pensi: invece riprenda il treno Tosca, almeno per mettere ancora un po’ di carbone nella macchina, prima di andare a Berlino.

Spero si saranno divertiti a Venezia e che ora si troveranno tutti in eccellente salute nelle delizie capuane di Tordellago - Una affettuosa stretta di mano

                                                                       dal Suo Giulio Ricordi