Caro Brunelleschi,

da molti giorni Le avrei scritto, se non fossi stato assente.

Ella può immaginare quale scompiglio doloroso abbia portato fra di noi la morte del povero Puccini. È stato un tragico sogno e possiamo dire di non essere ancora tornati nella realtà.

Purtroppo per quest’anno non si può parlare di Turandot alla Scala. Sarà per l’anno venturo, pare per inaugurazione della stagione.

Quanto ai nostri accordi, naturalmente essi rimangono inalterati. Epperò Lei, senza fretta, può continuare nella Sua preparazione del materiale figurini.

Anche da parte di mia moglie contraccambio cordialissimi saluti e augurii

Suo

Carlo Clausetti