Date: 6/10/1891



Place: Milano

ID: CLET002709




DOC02173.011

CLET002709

 

Seduta del 6 ottobre 1891

ore 1½ pom.

 

Presenti: Cav. Comm. Tommaso Villa - Avv. Comm. Carlo Panattoni - Avv. Cav. Alessandro Dina - Avv. Cav. Bassano Gabba - Giulio Ricordi, Gerente la Società (voti 2) - Cav. Luigi Erba (voti 4) - Erminio Bozzotti (voti 1) - Cav. Francesco Gnecchi (voti 1) - Cav. Luigi Brentano (voti 4) - Giuseppe Pisa (voti 2). Totale voti 14

 

Ricordi = presenta ai Soci i Signori Avvocati e li ringrazia pel loro intervento. Avverte che da più che 3 mesi vennero da varie parti fatte proposte per un accomodamento amichevole fra la Ditta ed il Sonzogno, e ne fu pure tenuta parola all’Avv. Gabba. Tali proposte però erano molto vaghe, e sembravano più che altro desiderî di alcune persone amiche del Sonzogno, anziché provenienti direttamente da questo. Ma in questi ultimi giorni, in seguito ad amichevole abboccamento col procuratore stesso del Signor Sonzogno, ebbe a persuadersi che le proposte uscivano dal vago, per entrare nella realtà. Il procuratore cui accennasi è il Signor Campagnani, ottima e gentile persona, amico personale con cui si convenne dell’utilità di troncare ogni ulteriore quistione. Però il Campagnani dichiara che Sonzogno, pure non essendo alieno da amichevole componimento, ne fa una quistione di amor proprio e mentre è disposto ad accettare la sentenza d’Appello ne’ suoi deliberati, non intende pagare somma alcuna per danni ed interessi.

 

Gabba = conferma che l’Avv. Rossi fece a lui identiche proposte, ma ch’egli rispose essere impossibile abbandonare qualsiasi compenso: propose fissare una cifra limitata. Rossi chiese a quanto ammonterebbe tale cifra, e Gabba disse che opinava dovesse superare le lire 50,000. Dopo di questa intervista, Rossi nulla più fece sapere: opina si dovrebbero ripigliare le trattative collo stesso Rossi.

 

Ricordi = osserva che Campagnani espresse il desiderio che ogni trattativa continuasse con lui, e trova che a ciò non si può mancare per dovuto riguardo.

 

Gabba = annuisce

 

Ricordi = avverte che jeri ad ora tarda gli fu intimato da usciere il ricorso Sonzogno alla Cassazione, quale ricorso fu comunicato momenti sono all’Avv. Villa.

 

Villa = dice che per brevità di tempo, non ha potuto che esaminare sommariamente il ricorso stesso. In questo l’avversario non fa che ripetere le identiche quistioni di 1a istanza e di appello, senz’aggiungere alcun che di nuovo. A lui pare che nelle ragioni Sonzogno non v’è fondamento di sorta. Ciò non toglie però che le proposte di transazione vanno studiate. Non crede debbasi rinunciare alle indennità: se la rinuncia fosse base assoluta, le proposte vanno rigettate. Si potrà solo discutere amichevolmente con Sonzogno, se questi accetta di liquidare una indennità.

 

Panattoni = conviene pienamente con Villa: non si tratta solo di spese o di danni, ma anche di lucri che Sonzogno ha indebitamente ricavato. Osserva poi che oltre agli interessi della Ditta, vi sono quelli del Municipio di Pesaro, e del Cottrau.

 

Dina = crede necessario che innanzi tutto si debba esaminare se le tesi dell’Appello corrano pericolo di essere diversamente accolte dalla Cassazione: se vi fosse anche un menomo  pericolo a continuare in Cassazione, preferirebbe magari anche abbandonare Cottrau e venire ad un accomodamento per conto della Ditta.

 

Gnecchi = chiede allora quali sono i vantaggi, dopo due sentenze favorevoli.

 

Dina = risponde che appunto le sentenze avute danno il massimo dei vantaggi, avendo deciso del mio e del tuo, in favore della Ditta.

 

Gabba = non crede che la Cassazione giudichi diversamente dall’appello.

 

Villa = dice che prima bisogna leggere attentamente il ricorso Sonzogno, per formarsi un giusto concetto.

 

Ricordi = vuole ammettere l’ipotesi la più favorevole, e cioè che la Cassazione trovi nulla da cassare ⎼ bisognerà in ogni modo ricominciare una nuova e lunga causa pei danni e spese. È facile stabilire l’ammontare dei noli dovuto da Sonzogno per opere indebitamente rappresentate: ma crede invece difficilissimo provare i danni per diminuito introito di noli delle opere in discussione ⎼ questa diminuzione risulta dal valore dei noli prima della causa, in confronto di quelli percetti [sic] sulle identiche opere durante la causa stessa, con una differenza in meno di circa Lire 80,000.

 

Villa = non crede difficile dimostrare i danni: non è necessario mostrare al tribunale i contratti, ma solo i libri commerciali.

 

Dina e Gabba = concordemente non dividono questa opinione ⎼ l’avversario chiederà prove, documenti, testimonianze di impresari, il che renderà lunghe e costose le prove.

 

Ricordi = dichiara che non si fiderebbe mai delle testimonianze di impresari.

 

Gnecchi = è malamente impressionato dalle proposte Sonzogno: la transazione, nei termini espressi, la crede non solo dannosa, ma per la Società, indecorosa in faccia al pubblico.

 

Ricordi = ripete di ben considerare al lungo cammino che si ha a percorrere, ed alle spese derivanti.

 

Villa = osserva che intanto Sonzogno deve subito pagare la sua quota proporzionale di spese, già liquidata ed esigibile.

 

Ricordi = chiede agli Avvocati se, una volta presentato ricorso in Cassazione, gli avversari possono in seguito aggiungere altre motivazioni, al che viene risposto di no. Avverte che nell’amichevole intervista col Campagnani osservò già che le proposte Sonzogno erano difficilmente accettabili: il pagamento poi dei noli dovuti essere cosa assolutamente equa. Al che Campagnani rispose che Sonzogno non vuole pagare perché sarebbe come riconoscere che ha sbagliato: però se si riescisse sulla via di un qualsiasi pagamento si potrebbe trovare un modo soddisfacente per ambe le parti.

 

Villa = propone dire a Sonzogno di pagare una somma complessiva da fissarsi, quale somma potrà saldare in un dato tempo e sotto una forma qualunque.

 

Gabba = dichiara ancora, relativamente ai danni, che il titolo di indenizzo per usurpazione di proprietà, il Tribunale non liquida certamente: è convinto che il Tribunale continuerà a rimandare fino a che la Ditta non avrà provato il danno.

 

Ricordi = propone di abboccarsi nuovamente con Campagnani, dichiararGli che la Ditta non è di umore battagliero, e chiedere al Campagnani stesso se vuole trovarsi con uno degli avvocati. Intanto si avrà tempo di studiare il ricorso in Cassazione, il quale servirà di regola.

 

Panattoni = si permette esprimere che se non si ottiene un compenso, bisogna rinunciare a qualsiasi transazione e continuare la causa: egli non si associerebbe ad una transazione sul genere di quella proposta da Sorzogno: intanto, se transazione si farà, la si potrà fare da Ricordi per sé, forse pel Comune di Pesaro, ma non mai pel Cottrau, che vuole continuare per proprio conto.

 

Ricordi = osserva che Cottrau ha ricorso in Cassazione per alcune opere soltanto = per quelle favorevolmente giudicate in appello, crede che non vi saranno grandi difficoltà con Cottrau, se vi saranno quattrini da toccare, argomento questo di gran peso per la Ditta Cottrau.

 

In seguito a tale discussione, i Signori Soci si concordano sopra un ordine del giorno formulato come segue: “I Soci, udite le spiegazioni dei Signori Avvocati della Ditta e del Gerente la stessa Comm. Giulio Ricordi: deliberano di non respingere in modo assoluto le proposte di componimento nell’affare Sonzogno ed incaricano il Gerente e l’Avv. Cav. Bassano Gabba di coltivare le pratiche stesse in base all’accettazione della sentenza, al pagamento delle spese aggiudicate in sentenza e ad un risarcimento da determinarsi nella cifra e nel modo che crederanno migliore”.

 

Il presente ordine del giorno è approvato all’unanimità.

La seduta è sciolta alle ore 3¼ pom.e

Luigi Erba

Francesco Gnecchi

Gustavo Strazza

Giuseppe Pisa

Giulio Ricordi