Caro Giulio
Ho letto il tuo bel memoriale sui diritti d’autore e lo approvo e lo applaudo. Ma ciò che non approvo è l’idea di dare il Mefistofele alla Gaité; ho informazioni mediocri, molto mediocri di quel teatro per ciò che risguarda il punto di vista (che bisognerebbe chiamare il punto d’orecchio) musicale.
Avere atteso più di trent’anni a dare il Mefisto a Parigi e, dopo averlo rifiutato due volte all’Opéra, lasciarlo andare in un teatro secondario e in condizioni d’esecuzione mediocri, mi sembra grave e merita un poco di riflessione. Non è cosa da poco; dopo le quattro parole dette da Tito nel tuo studio, in quel giorno in cui eravamo occupati d’altre gravi questioni, non ne ho più udito notizia salvo che un dispaccio che lessi di sfuggita dove i due prestigiatori parlano di fissare l’affare alla metà d’Aprile. Non diedi nessuna importanza a quel dispaccio, perché non credo che sia cosa da improvvisare così sui due piedi. Spero dunque, caro Giulio, che ne riparleremo prima di decider nulla, ma non sarò io che pel primo intavolerà la questione perché, ripeto, il progetto non mi piace.
Saluti affettuosi del
tuo
Arrigo Boito