12 Gennaio 1906
Carissimo Sor Giulio,
Per comodità dei testimoni, due dei quali devono venire da Torino, il contratto nuziale della mia figliuola è fissato per Domenica 14 corr[en]te.
Fatemi dunque la grazia di mandarmi domani le 5 mila lire che aveste la bontà di promettermi à valoir sui miei diritti d'autore. Ve ne sarò vivamente grato. Mandatemi insieme il testo della obbligazione che devo rilasciare in riconoscimento del mio debito, annunciante i modi del rimborso e le condizioni.
Di tutto abbiatevi mille grazie.
Non ho letto ancora: Ramuntcho. La vista mi si è molto indebolita si che devo ricorrere al sussidio di una lettrice: ma colle faccende domestiche centuplicate dalla mia malattia e dalle nozze imminenti, mia moglie e la mia figliola hanno poco tempo disponibile. Cominceremo la lettura uno di questi giorni. E voi rileggeste: L'Homme à l'oreille cassée? A me pare ne possa uscire una buona cosa e originalissima. Vedete voi.
Vogliatemi bene.
Vostro affe.
Giuseppe Giacosa