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Place: s.l.

ID: LLET000271




Carissmo Signor Giulio,

Finché c'è respiro, c'è speranza! Ed io non rinuncerò alla speranza di riavere Giacosa che proprio quando la fatalità me lo imporrà! Capisco che la mia speranza non è né una benefica medicina, né un medico dotto, ma mi pare così inverosimile che Giacosa venga a mancarci proprio ora che non posso crederlo assolutamente. Da un giornaletto di Torino =Arte e Vita= veggo e leggo buone novelle. Speriamo dunque e sempre! Io non ho scritto niente a Parella. Che cosa scrivere? I miei augurii? La famiglia avrà ora ben altro tempo che a tener nota degli augurî miei e d'altri!

E Puccini? Ha letto o per lo meno sta leggendo Ramuntcho? Mentre io, e forse anche Lei, in Ramuntcho sentiamo il Libretto-Puccini, magari Puccini non ce lo vede! Solamente si perde un gran tempo che Butterfly – poveretta! - non riesce a rasserenare. Vero è che se Sparta piange, gli altri non ridono.

La nuova =calata dei barbari=, malgrado gli imbecillissimi entusiasmi del Pozza, ha dovuto chiuder le porte. Ma senta, Sigr Giulio, non è cosa che faccia schifo il vedere come dopo 50 anni si osi sguainar fuori tutto un rancido repertorio di imitatori per farne una bandiera di guerra e di rimproveri sottintesi alla nuova scuola italiana? Ora perfino gli imitatori di 50 anni fa divengono i genî dell'oggi! Tutti questi ewschi, oski, eff, iff, off, che hanno cacciato il loro muso dentro alle maschere dei Maestri Italiani del secolo XIX° divengono =i pionieri= del nuovo verbo!! E come mai non può bastar questo ad un Puccini per sentire nelle vene bollire il generoso sangue italiano, affluire al cuore, salire al cervello e far palpitare tutte le sue forze di una grande volontà? Come può Puccini non intravvedere d'un colpo, e sentirla quasi, e di già, la sua nuova opera! L'opera d'arte è una visione altrettanto fulgida quanto, ahimè, rapidissima, che balena e fugge via! Guai se l'artista non l'afferra!- Certo che ci vuole una causa! - La causa che fa muovere! A Puccini non ne mancano! Ogni caro nemico ne dà una!..Li conti Puccini, e vedrà quante opere ancora potrà fare! Questo abbandono, questa incertezza o sono mancanza di idee - e viva di pensione!, o è mancanza di forza, ed è viltà.

O finito, o vile!

Perdio, Nè l'uno, né l'altro! Bisogna far bollire la pentola! E, appena comincia a bollire, mantenervi sotto continuo il sacro fuoco del pensiero tenace.

Ah Maria Antonietta! così pucciniana! così forte nello stesso tempo! così  grandiosa, così operone nell'apparenza e così umanamente gentile, e così femminile!. Ed a ogni quadro sempre il suo effetto teatrale sicuro!.. E M.[aria] A.[ntonietta]- personaggio - è molto ben legato - legatura d'oro purissimo - alle creature letterarie che formano l'aureola pucciniana, Manon, Mimì, Musetta, e, mettiamo pure anche Tosca!. Ma creatura resa più forte dalla verità storica, dal più grande dramma che le fa da cornice, resa più grande dai suoi veri dolori più grandi e più tragici! Ci ho tanto pensato! E ci ho lavorato sempre fino a pochi giorni fa!

Sa quanti anni sono caro Sig.Giulio,che io lavoro a M.A.? Otto anni ! prego, guardi le date!

Sta bene per Montemezzi. Sto preparando la tela completa..

Scusi lo sfogo e la tirata!

Suo Illica

P.S.

Riapro! Proprio ora questa di Puccini! Addio anche a Ramuntcho! E noti che Puccini - (me lo ha detto lui!) - vagheggiava un soggetto ambiente spagnolo! però M.A. è in rialzo! Ma ci siamo ancora a quel benedetto prologo! Gli scrivo subito!

Suo Illica

Riapro ancora per dirLe: Gli mandi la mia lettera! È un po' forte, ma.... Che cosa ne dice?..

Transcription by Archivio Ricordi
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 210 X 155 mm

Letter name LLET000271