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Busseto 13 Dic. 1863
Caro Tito
Ho pensato e ripensato per renderti il servizio che mi domandi ma mi è stato assolutamente impossibile. Io sono uno di quei Signori che non hanno mai un soldo in cassa, e stò per dire che vivo giorno pel giorno come gli operaj: e sì che io non ho ne cavalli inglesi, turchi, arabi et.et.: che ho un treno di casa più che modesto, non ho mobili di lusso anzi quasi quasi non ne ho affatto, e quando sarò costretto a prenderne qualcheduno non saranno né in Palissandro, né in acajou, né in bois de rose. Tu capirai dunque dietro questa descrizione che i miei denari sono sempre messi a posto anche prima di esigerli, e la somma che mi devi è già destinata nella cassa d'un'altro.
In quanto alla Forza del Destino non so bene cosa farò; ma fin d'ora posso dirti che non stà nelle mie idee di togliere il Melitone. Son convinto che quella parte va bene, quindi se tu la credi ostacolo all'esito dello spartito sarebbe meglio rinunziare a fare altri spartiti. Scrivemene qualche cosa in proposito.
Ringrazio Tornaghi delle notizie sulle cucine, e vorrei sapere se nei prezzi indicati nelle note vi è compreso il trasporto fino a Milano.
Addio addio..e credimi
Tuo aff
G.Verdi