S^t Agata 22 Mag[gio] 1872

Sono sempre della prima opinione per Aida in Germania. Non discutiamo sul gusto dei diversi paesi, sulla buona e cattiva fede, ma è certo che un mezzo successo ora sarebbe fatale. Dando Aida in Germania, non abbiamo nulla a guadagnare ed arrischiamo l'avvenire dell'opera. Poi, come dice un triviale proverbio, ["]chi fù scottato dall'acqua calda, ha paura della fredda" Ed io ho paura di quell'acqua fredda.––  V'ho detto altra volta, che se si potesse evitare di dare Aida a Padova io ne avrei piacere; non che io tema un fiasco, ma perché bisogna che il successo d'Aida, stia fin dopo Napoli, allo stesso livello di quello di Milano e Parma. Dopo Napoli, à la grace de Dieu.

So che dico cosa che non vi accontenta, né vi persuade. Ma badate bene, che mi sbaglio di rado in questo genere di cose. Sovvengavi i fiaschi fatti un tempo in Milano, di molte delle mie opere; fiaschi che io aveva predetti, Vespri Macbet Boccanegra Ballo et et (parlo delle prime produzioni).

Sovvengavi altresì, che nella riproduzione di quest'anno della Forza, ove eranvi tra i buoni, molti elementi da far temere, io ho sempre detto "resta ancor abbastanza di buono, per un successo["]- - e dopo una prova generale infelice, io vi telegrafai "non abbiate nissuna paura".

Dumque s'io vedo i successi, vedo anche le sconfitte. Questa della Germania, potrebbe non essere, ma potrebbe anche essere tale. Evitiamola: parmi prudente. Addio ad

 G.Verdi

P.S. Vi dico la mia opinione, ma non vorrei fosse ripetuta a nissuno. È inutile ––  Si tratta d'un'affare, e gli affari li tratta la Casa - ––