Genova 7 marzo 1893

C. Giulio

Monaldi manda l'accluso telegramma: ho telegrafato subito "Autorizzazione non dipende da me. Rivolgetevi a Milano"...

per me è indifferente un teatro o l'altro

Ancora a Falstaff.

Non so se sappiate che ad una prova d'orchestra in cui andai ad ascoltare in platea l'opera fui si malcontento del concertato finale che dissi a tutti gli artisti uniti insieme "questo pezzo così non va; o voi lo eseguite più piano totalmente sotto voce e stando distaccato in gruppo, gli uni dagli altri" o bisogna tagliarlo, o cambiarlo!

Nissuno fiattò, ma l'impressione di queste parole non fu buona, come Essi potranno dirvelo.

La sera dopo eseguirono meglio e non se ne parlò più! Ma alle recite ho visto che in scena quello squarcio è lungo, ed ha troppo l'aria d'un pezzo Concertato.

Volevo cambiarlo a Milano ma non ho mai avuto un'ora di completa tranquillità! Dico cambiarlo, perché io sono nemico dei tagli. Uno squarcio tagliato è come se si togliesse ad un corpo un braccio, la pancia, le gambe et et... nei pezzi concepiti troppo largamente ne avviene per necessita il taglio, ma è sempre una mostruosità; è un corpo senza testa o senza braccia, o senza gambe. Pel Concertato di Falstaff era facile tagliare, e saltare subito al "Dolci richiami d'amor ma non restava più il pezzo di musica, mancava la pancia. Ho rifatto sei battute, e resta accorciato il pezzo di 10 battute. Ve lo manderò domani... Vorrei che fosse eseguito prima che si finiscano le recite alla Scala... E per Voi si è a tempo per la seconda Edizione?

Per impararlo è facilissimo. Una piccola riunione dei cantanti di una mezz'ora (invece di andare a passeggiare) e quando si unisce l'orchestra per altra prova 5 minuti bastano.- Si può fare senza Maruel... Cioè: se viene anche Lui si potranno rifare quei parlanti che non sono più in tempo, ed ormai non è più musica!... Ad Vos

GVerdi