Stimatissimo Sigr. Giovanni
Dopo la morte di Maria Luigia si sospesero le prove ed io feci portare a casa mia tutte le parti d’orchestra che avevo consegnate a De-Giovanni per fare qualche trasporto. Finora sembrami, ed anzi sono sicuro di aver adempito alla mia missione assai bene. Così, senza dubbio, sarà dell’avvenire.
Io lavoro a tutt’uomo ed ho finito un Atto, ma debbo partorirne ancora 3.
Quando partii da Milano, siccome fu improvisamente [sic], non venni da lei a fare un atto del mio dovere, ma ella mi avrà già perdonato, e s’assicuri che anche per le mancanze che commetterò per l’avvenire, il cuore non c’entrò per nulla, ma la colpa è tutta di questa mia testaccia che però a poco a poco ridurremo siccome dev’essere.
Tanti Tante cose a quel caro Cerri.
L’amicissimo aff.o
Gualtiero Sanelli
I saluti a Tito ed alla Sigra. Peppina.
(Indirizzo)
Sigr.
Giovanni Ricordi
Editore di Musica
Contrada Omenoni Milano
[Due note di altra mano]
Nella nota delle spese da Firenze perché non c’è la vostra?
Libretto Orazi Impresa