Carissimo Sigr. Giovanni
Gambolò 4 del 1851
Ricevo la graditissima sua del 2. Ringrazio assai dell’attenzione. Io non scrissi perché non mi reggeva il core. Sono stato ammalato alcuni giorni, ma ora sto assai meglio e sto già lavorando alla Tradita. Domani scriverò al Sigr. Corti che sono certo sarà un impresario diverso da quel vilissimo Giaccone, che per porre il Ballo in iscena [sic] con lusso ha lasciato mancare all’Opera le cose più necessarie. Il Camoens è la più bella Opera che ho scritto finora e il tempo lo proverà. Dopo la 1.a sera l’opera ho alcun che guadagnato e vi sono 4 o 5 Pezzi applauditi. A miglior tempo le dirò cosa è Giaccone.
Tanti saluti al Cerri, ed al Tito.
Sanelli suo aff.mo
[Nota di altra mano]
4 e 7 Genn.o 52 Sanelli N° 8. La lett.a del 7 fu spedita in originale a Corti Aless.o
[N.d.t.: Gambolò è un comune in provincia di Pavia, vicino a Vigevano].