Al Sig.^r Giovanni Ricordi

Negoziante di Musica

Sulla piazza dell’I. R. Teatro della Scala

Milano

 

Caro Ricordi

Lucca li 26 Sett. 1844

La Fidanzata Corsa andata in iscena il 24 corr. ha riportato un completo trionfo. Tutti i pezzi furono applauditi (eccettuato il duetto fra Rosa ed Ettore dell’atto P.^mo) ma quelli che trasportarono il Pubblico ad una specie di delirio, furono: l’introduzione dell’atto P.^mo, il Duetto fra Rosa ed Alberto, il Finale dell’atto 2.^do il quale eccitò un fanatismo da non potersi descrivere, L’aria di Roppa, il Quintetto, ed il Rondò finale di Rosa, eseguito alla perfezione dalla de Giuli. Questa Opera sembra espressamente scritta per questa degnissima artista! Mai la De Giuli emerse nell’altre Opere, come nella Fidanzata. Essa non lascia nulla a desiderare né dal lato del canto, né circa l’azione. In somma è perfetta, ed ecco con ciò ritrovato un nuovo sostegno a questa mia prediletta Figlia. Ieri sera 2.^a Recita gli applausi crebbero a dismisura. – Io fui chiamato per ben venti volte sul palco scenico. Tutti gli Artisti furono meritamente a parte del successo, ed il Pubblico Lucchese ha concesso un degno guiderdone alla persona indefessa della valorosa De-Giuli, dell’eccellente Roppa, e del bravo De-Bassini.

Il vestiario e le decorazioni corrisposero al conosciuto disinteresse del Sig.^r Lanari. L’orchestra a meraviglia, e così i cori. –

Io desidero che quest’opera si dia alla Scala con una buona compagnia, e sotto la mia direzione! Ti prego perciò aver presente questa mia fervidissima preghiera. Sono pronto quindi gratuitamente ad accettarne l’impegno. Ciò ti serva di norma. –

Il titolo dell’Opera che scriverò il carnevale prossimo per la Fenice sarà: Lorenzino de Medici. Poesia del Sig. Piave. – Addio – Compiaciti rispondermi alle antecedenti. Ti prevengo ch’io ti rimetterò lo spartito della Fidanzata corretto, ed emendato come fu eseguito quando comparve la prima volta in Napoli. Quanti errori! – Quante ommissioni [sic]!!! Io ti accerto che ne sono rimasto scandalizzato. Le parti d’orchestra sono piene zeppe di errori.

Compiaciti perciò di fare esaminare il tutto con diligenza servendoti di guida lo spartito da me corretto. – Ho scritto una nuova aria per Roppa che ha molto incontrato; la desideri? dammene un cenno. – Addio – Salutami tuo Figlio, e credimi

 

Il Tuo aff. a.

G. Pacin