Mio caro Commendatore,

dopo una settimana di silenzio mortale, cápita [sic] oggi alla Capponcina Alberto Franchetti e mi narra le sue inquietudini a proposito della bacchetta direttoriale che sembra trasformata in spada di Damocle minacciosa!

Confesso che non comprendo questa allucinazione del mio amico. Ma sarei contento se fosse possibile trovare un accomodamento almeno provvisorio, per evitare ostilità inopportune. Il Suo finissimo tatto è capace d’ogni prodigio. Mi raccomando a Lei e cordialmente le stringo la mano.

Gabriele d’Annunzio

24 febbr. 1906.

[Sul retro]: 24 – 2 – 06 D’Annunzio G.