Carissimo Amico!

Vicenza 4/4 55.

 

In riscontro all’ultima tua ti dirò che mi spiacque moltissimo l’affare di Reggio. Non so comprendere come cambiando il nome del libretto, e facendovi qualche altra mutazione di parole non possa essere accettato l’Ebreo. Io ho fatto parola di ciò con un signore di Ferrara molto influente e conoscitore, e mi assicurò che basta volere la censura romana passa tutto. Tu parli bene raccomandandomi sulla scelta del libretto di non mettervi allusioni politiche, religiose, immorali, etc. Ti domando io, cosa resta per un povero poeta? ... Specialmente poi la religione che forma il romanticismo della poesia o poco, o molto, è assai difficile lasciarla fuori, poiché bisogna togliere dal teatro Chiostri, interno di Chiese Frati Monache, cimiteri, battesimi, matrimonj etc. etc.

Io però spero questa volta di averne trovato uno, che sicuramente avrebbe niente da tagliarsi né politicamente, né religiosamente.

Mio fratello, e mia cognata ricambiano a tuoi gentili saluti.

Boni (che sarà il mio poeta) pure ti saluta.

Amami, comandami, e credimi

Tuo Aff. Amico.

G. Apolloni

P.S. Per Vicenza ancora niente questa fiera [sic].