Pregiatissimo Sig. Tornaghi!

Vicenza 17/9 65.

Mi perdoni anzi tutto se approfittando delle Sue gentili esibizioni le arreco la presente noja.

Ella saprà forse come fino dal passato aprile, epoca nella quale io fui a Milano io avessi aspirato di esporre la mia nuova opera di già compita al teatro La Scala, e saprà anche come io venissi posposto a certo Sig. Noseda, che non ha, credo almeno, scritto nulla per il teatro, ma che ha invece la invidiabile fortuna di possedere parecchie migliaia di marenghi. Pazienza…

Il professor Bregozzo che qui a Vicenza ha sentito la mia musica, mi scrisse da Nizza dove è direttore del teatro, offrendomi di dare ivi la mia opera coi seguenti cantanti: Prime donne Soprani Sig.re Ronzi-Cecchi Giuditta, e Lanzi Claudina; Prime donne Contralti Uberti Amalia, e Colombo Amalia, Tenore Zaccometti Giovanni, e Baritono Orlandi Vito.

Io desidererei sapere da Lei se prima di tutto quel teatro sia attendibile, vale a dire se di un esito ivi ottenuto se ne tenga conto in modo che non vi sia bisogno di ulteriori battesimi, ed in caso che Ella mi consigliasse ad accettare, la pregherei di avere informazioni sicure dei soprascritti cantanti che non conosco, e a dir vero non credo abbiano fama di cartello, e ciò interessa assai poiché Ella ben sa che dall’esecuzione spesso dipende l’esito.

Perdoni se le arreco un simile incomodo, e la prego di porgere i miei doveri a tutta intera la famiglia Ricordi, nonché al Sig. Giulio che in altra occasione di più lunga dimora in Milano, mi procurerò il piacere di vedere, e di fermarmi in sua compagnia.

Mille ringraziamenti in anticipazione e mi creda con tutto il rispetto e la stima

Di Lei D. Serv.

Giuseppe Apolloni