Carissimo Amico!

Firenze 5/3 66.

Riscontro tosto la Cara tua jeri ricevuta, e ti dichiaro che non so comprendere come per stabilire l’esito di uno Spartito qualunque vi sieno bisogno almeno quaranta otto rappresentazioni dello stesso!...

Io credo che qualora l’esito corrisponda sulle scene di Firenze al teatro della Pergola, il cui publico [sic] oggidì è diventato cosmopolita, sia ciò che basta per stabilire il nostro contratto. Infatti così facesti con l’Ebreo a Venezia, che anzi se ben ti rammenti lo comperasti alla prova generale. Ora domando io che differenza vi è tra allora, ed adesso, mentre tu sei lo stesso, ed io forse ci avrei un poco guadagnato?!... Dunque io spero che tu non vorrai insistere su ciò, per cui mi tengo fermo ai patti che ti fece il Filippi cioè tremille lire subito, e le altre undici entro tre, o quattro, o cinque mesi secondo il comodo tuo; ed il trenta per cento su tutti i noli.

Domani vado in orchestra per la prima volta, e ti posso assicurare che i cantanti tutti ne vanno contentissimi, nonché tutti quelli che udirono le prove, tra i quali molti maestri.

Ho cercato di fare qualche cosa di nuovo anche sulle forme, e spero di esserci riuscito. Mille saluti alla tua famiglia. Ed al Sig. Tornaghi. Attendo riscontro, e credi i sempre

Tuo aff. Amico

Giuseppe Apolloni