Date: 24/2/1880



Place: Roma

ID: LLET004544




Roma, 24 febbraio 1880

Caro Giulio,

L'opera ha piaciuto[1] malgrado la camorra Marchetti[2]. Avrai già letto quella cara Appendice dell'Arcais[3]. Per essere un tuo stipendiato poteva essere meno insolente. Del resto non me ne importa poco. Se tu avessi potuto venire sarebbe stato assai meglio.

Ti ho telegrafato questa mattina per mettere sul mio conto 200 franchi per i coristi.
Parto domani sera per Napoli stanco ed embeté [sic] della Capitale d'Italia.

Conservati sano e vogliami bene.
 

Tuo aff.mo amico
Gio. Bottesini

 

[1] L’opera, che andò in scena il 22 febbraio, piacque molto e Bottesini fu chiamato ben ventidue volte in proscenio. Il cast era composto dal futuro Turiddu della Cavalleria rusticana Roberto Stagno, dalla Turolla e dal basso Nannetti, mentre il direttore era Mancinelli.

Una lunga e recensione sul successo della serata si trova nella «Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia», n.53, 3 marzo e n.54, 4 marzo 1880, pp.922, 937 938.

[2] Il compositore Filippo Marchetti in quegli anni viveva a Roma e da poco aveva terminato la sua carriera come operista a fronte di diversi insuccessi fra cui Gustavo Wasa e Don Giovanni d’Austria, opera che aveva appena avuto il suo battesimo a Torino l’ 11 marzo con la direzione di Pedrotti.

[3] Il marchese Francesco D’Arcais (Cagliari, 15 dicembre 1830– Castelgandolfo, 14 agosto 1890), fu uno dei più eminenti critici musicali della sua generazione.

Transcription by Aldo Salvagno; INZAGHI, p.154, carteggio 201
Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 208 X 135 mm

Letter name LLET004544