Napoli, 20 luglio 1880

11, S,Giovanni a Carbonara

Carissimo Tornaghi,

In riscontro alla tua del 16 ti replicherò quanto t'ho detto in altra mia, cioè che la questione di Treviso è questione di dignità e non altro mentre se fosse stata questione d'interesse avrei accettato impegni che mi davano 10 mila franchi e non due. Se tu tieni alla tua parola con Gialdini saprai bene che debba tenere io alla mia dignità, cosa alla quale Bottesini antepone a qualunque altra cosa. Io credo perfettamente a quanto io t'assicuro che l'ignorava a che credeva di rendermi gradito alla casa ora invece mi ricambia poco gentilmente. Avrei sperato che ancorché il Dal Torso avesse fatto una sorpresa col mio nome voi altri l'avreste accettato. Qualunque cosa tu faccia col Dal Torso non mi riguarda ma rifiutando il Mefistofile non usi a me una gentilezza. Riguardo alle mie convenienze col Dal Torso ho la mia scrittura firmata e la farò valere mentre anch'io al pari del Gialdini senz'impegni verso di nessuno ho rifiutato altre dimande fra le quali puoi domandare all'Impresa del Vittorio Emanuele[1] che mi chiedeva per l'autunno un’opera nuova e la Direzione dell’Orchestra. Scrivo nell'istesso senso al Dal Torso col quale ti regolerai come meglio credi. Ho ricevuto a saldo del primo semestre da Casa Ricordi la somma di 2766,85.

Gio. Bottesini