Parma, 26 dicembre 1888
81 Strada Farini
Carissimo Tornaghi,
Il Lohengrin andato in scena jeri a sera ha avuto successo. Un poco più d'orchestra e cori non avrebbe fatto male ma tutto è andato bene. Gli artisti hanno piaciuto e tanto meglio. Ti ringrazio d'avermi mandato il mio Ero. Senza che vi sieno probabilità di darlo perché io m'oppongo non volendo aver l'aria d'impormi per la prima volta che sono in Parma ufficialmente nominato[1], pure avrei piacere tu mi mandassi quella tale cabaletta che fu stampata nel terzo atto tale quale fu cantata a Torino da Barbacini e la Chiatti[2]. Le parole sono Andrem sovra i flutti profondi. È una cabalettaccia che malgrado i progressi piacerebbe sempre di più di quello che ho fatto dopo. Scusami la seccatura, salutami Giulio e vogliami bene.
Tuo aff.mo amico
G. Bottesini
[1] Bottesini, su forte caldeggiamento da parte di Verdi, era appena stato nominato direttore del Conservatorio di Parma, con l’incarico effettivo dal 1o gennaio 1889 succedendo a Giusto Dacci che aveva tenuto quella carica dal 1875 al 1888.
[2] Abigaille Bruschi–Chiatti (Arezzo, ca.1855–post 1892) la prima Ero, fu anche scelta da Verdi nel ruolo di Elisabetta nella versione in quattro atti del Don Carlos (1884).