Parigi 18 Aprile 1859.

Mio Carissimo Amico

Indeciso della maniera di mandarti i cento venti (120 f.) per la musica Vi mando un biglieto [sic] di cento f., e resto tuo debitore di 20 f. che li farò pervenire alla prima occasione.

Ora voglio parlarti del come ho di te parlato a Majerbeer il quale ha fatto un altro capolavoro.

Questa mattina sono stato circa due ore con lui, e mi ha domandato dove io avea editato le mie opere, e quanto ben ha inteso il tuo nome ha voluto sapere minutamente l’equità, la potenza, l’intrapresa della tua casa, e fin anche il numero della dei tuoi figli. Lascio a te pensare quanti elogi ho fatto di te, e quello che di te potea dire. E ciò l’ho fatto a bella posta avendogli dato a conoscere che Lucca e tanti altri Editori Italiani si erano raccomandati a lei. In poche parole, io gli ho mostrato che il solo Editore degno della sua stima eri te ec. ec. ec. Quindi sedevi fare dei passi per avere la sua opera che si è già tradotta in italiano, e che si farà a Londra subito, fallo.

Sono in pensiero per te in queste così critiche circostanze, e ti prego di scrivermi spesso per darmi nuove tue.

Qui si è sur le qui vive, e non si sa cosa diavolo succederà. Dio ce la mandi buona!!!!.

Ama il tuo

G. Braga

P.S. Salutami tanto la tua Peppina e tutti di casa. Non che Tornaghi e Filippi.