Parigi 28 Giugno 1858.

Mio Carissimo Amico

 

È ormai tempo ch’io sappia che fine avete fatto poveretto! Dopo le vicende d’essere caduto ammalato a Torino, come Tornaghi mi fece sapere, non ho più nulla saputo di voi, né tampoco della vostra carissima famiglia.

Fatemi sapere, vi prego, delle vostre nuove, che spero saranno buone. Io sono sempre stato qui, seguendo con palpito il luminoso progresso della nostra santissima causa, che Dio faccia finisca come ha incominciata; acciò un giorno potrò bearmi a percorrere la lombardia [sic] renduta come sempre la sospirava. Dimmi tettagliatamente [sic] se la tua cara famiglia ha sofferto in questo cambiamento. Scrivimi per carità, che sarà una gioia quando potrò ricevere i tuoi scritti.

Qui vi è un entusiasmo per la nostra patria incredibile, non si parla che dell’Italia, e si è fatto molto rumore che le grandi dame Milanesi hanno coi loro equipaggi soccorso gli eroi feriti. Infine tutto fa sperare che questa volta ci siamo davvero. Io penso di venirti ad abbracciare nel mese di ottobre se le cose vanno bene.

Salutami uno per uno tutti della tua casa. Tante cose particolari per l’angelica Giuseppina. Salutami Tornaghi e de Filippis.

Tuo Amico

Gaetano Braga

 

26. Rue grange Battélière