Giulianova. Abruzzi 28 agosto 1882
Mio Carissimo Eugenio
Per un malinteso, sono forzato seccarti io, ma lo fo con piacere, perché voglio ringraziarti per la tua gentile lettera che a Torino mi scrivesti. Dunque il Duca d’Atri ti rimanderà un frammento della grand’aria d’Amelia del ballo in Maschera, mentre io gli avea detto tutto. Quindi ti prego invece, e con quello che si dovrà spendere di più, a mandare tutta l’aria come Verdi l’ha scritta, dove c’è Miserere d’un povero cor.
Poi, li occhi di Mamma mia, il diavolo non è così brutto, e quella carissima Vecchia, mi vede benino il giorno, e nulla la sera. È un indebolimento. Ma la sua grave età m’impone di non farla toccare da nessun medico.
Salutami tutti i Ricordi e ricordami sempre del tuo amico
Gaetano Braga
[Sulla prima pagina, nel margine superiore sinistro, di traverso, nota di altra mano: «Duca D’Atri / E(vasa) / 28/8/(18)82 »; in corrispondenza del brano richiesto è riportato da altra mano il suo numero di catalogo].