Egregio Sig. Giulio

 

Non per la consueta formalità, ma per ischietto sentimento dell’animo son mosso ad augurarvi il buon capodanno, a voi, ed ai vostri; e questo anno possa essere fertilissimo e felice.

Ho ricevuto una lettera dell’amico Ghislanzoni la quale mi ha molto confortato nel vostro silenzio.

Qui si parla nel ricomponimento delle cose di S. Carlo, e con resistenza, di far rappresentare nel prossimo autunno come opera di apertura della stagione la nostra Salambò; ed io vi tengo fisso lo sguardo perché la parte dello spettacolo vi sarebbe meravigliosamente rappresentata sulle quelle vaste scene.

Vi saluto con tutta la stima di uniti al Sig.r Padre ed a tutta la vostra famiglia, e credetemi sempre

Vostro Aff.mo ed Obb.mo

Errico Petrella

P. S. Salutatemi, vi prego l’amico Tornaghi.

Napoli ultimo del 1875