Roma 19 11/66

Mio caro Tornaghi

Tornato in Roma, dopo essere stato in campagna due mesi, ho trovato presso De Rossi le 12 copie della mia melodia «Ad una bambina» da te inviatemi, più le altre due copie speditemi in Camerino. Te ne ringrazio infinitamente insieme al Sig^r Tito. L’edizione è riuscita elegantissima, e farò un figurone colla bellissima Signora a cui è dedicata, e che ancora non è tornata a Roma. Ricevo sempre la gazzetta regolarmente, che avendo perduta un po’ dell’antica opprimente dottrina (buonissima nei libri ma seccantissima nei giornali) si legge con tanto maggior piacere. Mi piace moltissimo Ghislanzoni, e se mi verrà la voglia di scrivere un’altra opera, chi sa che non metta gli occhi su lui per fargli scrivere un libro. Anzi so che ne ha scritti diversi, se sono pubblicati costì mandamene qualcuno (serio) che mi farai un vero favore. Stando in campagna ho scritto qualche cosetta, di canto per camera; se il tuo Stabilimento avesse bisogno di un Album per le pubblicazioni del nuovo anno, te lo manderò subito. Ciò dico a te in amicizia, ma se tu crederai che sarebbe cosa superflua, non ne far neppure parola al Sig^r Tito, e dimmelo francamente.

Ho letto nei giornali la bella scrittura che ha fatta la ns. simpatica Angelica; se la vedrai dille che me ne rallegro con tutta l’anima; le aggiungerai una stretta di mano, bada di non darla interamente per tuo conto. Salutami Giulio, il quale ancora m’ha da dire qual’impressione gli fece la mia Giulietta. Addio mio caro Tornaghi, sta bene, fa gradire i miei complimenti al Sig^r Tito e ricevi una stretta di mano dal tuo

F. Marchetti