Roma 23 Xbre 81
Caro Tornaghi
Che bellezza sarebbe se tutti ti opprimessero colle loro lettere come faccio io! A quest’ora saresti ingrassato come la cupola del Duomo! Ma siccome questo non ti accomoderebbe molto così voglio cambiare registro, e per farlo con garbo incomincio dal fare a te, al Sigr. Tito, a Giulio ed a tutti i più vivi auguri pel nuovo anno e per le feste. Veramente le feste dovevano venire prima dell’anno, ma fa lo stesso. La mia Sta Cecilia mi vien seccando per benino, e non mi meraviglierò se un giorno o l’altro mi vien voglia di piantarla per venire a respirare un qualche mesetto a Milano! Addio mio car(issi)mo, ti stringo la mano con tutta l’affezzione [sic]
tuo
F. Marchetti