Dublino. 12 Marzo, 1882

54. L^r Mount street

Gentilissimo Signor Tito di Giov. Ricordi,

Milano

Ho ricevuta jeri mattina la Sua pregiata comunicazione, e fino a questo momento non sono ancora in possesso delle traduzioni. Probabilmente mi arriveranno domani, non essendoci Posta oggi, e mi affretterò di esaminarle e di fare come Ella desidera.

In quanto alla seconda parte della Sua lettera, mi dispiace di non poter contentarla; non mi è possibile ridurre la mia royalty in alcun modo, perché è proprio quella che forma tanto quà [sic] come in America la minima retribuzione di autori modesti e poco conosciuti, nel mentre che Autori di grido e accreditati prendono 6 pence di royalty e delle somme vistose per di più in una sola volta.

Io mi augurerei che questi due pezzi avessero quell’incontro che con parole tanto lusinghiere Ella mi fa sperare, come pure vorrei con tutta sincerità abilitarla a fare la Sua convenienza; ma anche nel caso di una vendita eccezionale, il mio profitto sarebbe tanto poco, ridotto a tante minime proporzioni, che preferirei non parlare di quest’affare ammenoché [sic] Ella non trovasse da rigettarsi l’idea di rendere il corrispondente di New York consapevole del carico di royalty che ci è su quei pezzi; ché se Egli ci tiene ed ha fiducia in un successo, che guadagni dippiù [sic] o di meno, sarà sempre profitto che ricaverà senza rischio di sorte.

Rinnovandole i sensi della mia stima, ho il bene di ripetermi

Suo devotissimo

Luigi Caracciolo

P.S. Ho ritardato ad impostare questa lettera fino ad oggi (Lunedì) nella speranza di ricevere i manoscritti; ma così non sono arrivati con la Posta del mattino. Ne farò ricerca al General Post Office.