Date: 3/2/1858



Place: Venezia

ID: LLET007093




Carissimo Tito!
Venezia 3 Febbrajo 1858
La carissima tua del 1° corrente e in parte quella stessa cordialissima del Mazzucato mi fanno di nuovo sperare di veder combinato di comune accordo il progettato mutamento nella organizzazione del tuo giornale. Se tu il primo non mi avessi spontaneamente offerto l’ambito posto di Direttore e se il Mazzucato non mi avesse poscia dichiarato esplicitamente il suo pieno soddisfacimento d’avermi per successore, certo per ogni riguardo di onestà e di convenienza tacerei la somma importanza che ha per me l’attuazione dell’affare nell’interesse materiale e morale della mia posizione che ha assoluto bisogno d’uno stabile indirizzo. In questo caso anche il Mazzucato potrebbe contribuire alla realizzazione del mio vivo desiderio!
Egli non mi scrive con troppa precisione. Siccome con te non ho né devo avere segreti, così ti trascrivo letteralmente la parte più importante del suo foglio. In principio mi fa ogni sorta d’immeritevoli ringraziamenti per aver io accettato di surrogarlo coll’espressa condizione di conservare il suo appoggio e tutta la sua amicizia. Con ciò non intesi semplicemente di adempiere ad un dovere: obbedii ai sensi di amicizia che nutro per esso, e nello stesso tempo alla convinzione irremovibile che la tua Gazzetta abbia sempre d’uopo della sua frequente collaborazione per la parte scientifica ed estetica.
Dopo ei mi soggiunge queste precise parole:
“Quello, per altro, che non si poté combinare oggidì tra voi e l’ottimo Ricordi potrà, io credo, aver luogo tra non molto: anzi se interessi di famiglia contratti non per mia colpa, non mi costringessero ancora per alcun tempo a trarre dalle mie fatiche tutti i possibili vantaggi, sin d’oggi sarei felice di cedervi un incarico che a voi sarebbe mille volte meglio affidato che a me. Un tal cangiamento mi procurerebbe anche la fortuna di avervi costantemente vicino, bene ch’io da questo momento colloco fra i maggiori ch’io mi possa desiderare”.
Vedi bene che il Mazzucato, apprezzando tacitamente gli ostacoli che infirmano la sua totale indipendenza di Redattore d’un giornale scevro da tutte le influenze, non fa della sua rinuncia una quistione d’amor proprio, ma una semplice quistione d’interesse. Ed è qui ch’io non vedo la precisione del suo linguaggio. Ha ragione di lasciar da banda l’amor proprio, perché nel caso attuale egli anziché scemare si alzerebbe ancor più nella pubblica opinione, qualora lo si vedesse ad altri cedere il compito di Redattore per le onorifiche ragioni che il giornale proclamerebbe, annunziando nel tempo stesso ch’egli come scrittore rimane come innanzi primo di tutti, avanti lo stesso suo successore per gerarchia e per la copia e l’importanza delle materie trattate. Quanto all’interesse se non m’inganno o egli fa male i suoi conti o ci tiene a ben poco. Egli è certo che senza le minute brighe della compilazione del foglio, delle correzioni, delle traduzioni, dei carteggi, della settimanale Rivista, cui egli può collaborare in modo pel giornale da usufruire per lo meno della metà degli attuali compensi. Mi pare che con tanto risparmio di tempo, egli abbia di che rifarsi ad usura! Sarebbe inconveniente ch’io tacessi questi computi, s’egli stesso non avesse categoricamente posta la quistione su questo prosaico terreno, ed anzi io gli risponderei le identiche cose se non temessi ch’egli si decidesse a rinunziare suo malgrado, per soverchia bontà per me. Del pari non posso comprendere come egli sia nel dubbio di accettare o meno il posto di M.° concertatore alla Scala, che gli deve immensamente convenire per interesse e moltissimo per decoro trattandosi del primo Teatro d’Italia!
Transcription by Giovanni Vigliar
Named people
Alberto Mazzucato

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 209 X 136 mm

Letter name LLET007093