Date: 18/12/1881



Place: Bruxelles, Belgio

ID: LLET007196




Bruxelles 18 Xbre 1881 Domenica

Hôtel de la Poste

 

Caro Giulio! Bisogna che ti scriva in stile telegrafico le mie impressioni di jeri sera, che sono tutto quello che potevo desiderare ed anche di più di quanto credeva; impressioni divise dai non molti ma sceltissimi uditori di jeri sera. La parola chef d’oeuvre correva sulle labbra di tutti; io non arrivo a tanto perché difetti e mancanze ce ne sono ma in complesso è un lavoro ricco di straordinarie bellezze, eminentemente teatrale, rapido, con abbondanza d’idee e molte cose nuove, nuovissime. Già s’intende come musica, orchestra, armonia etc interessante da cima a fondo; lavoro da gran musicista. Il Libretto è assurdo nella catastrofe ma è di molto effetto e ci sono le situazioni. Si fece la prova colle sole scene: tutto il personale in paletot e tubo e le ballerine coi sottanini e le maglie sporche delle prove ordinarie: per cui molte cose di colore, di ambiente faranno anche più effetto domani sera, se come spero la 1.a rappresentazione avrà luogo.

Eccoti ora a guisa di sommario le prime mie impressioni per i singoli pezzi. Non ti cito che i più notabili; non ho sott’occhio la partizione e seguo la sola traccia del libretto;

Atto 1.° Primo Quadro. Bellissimo. Abbondanza di melodia.

Coro d’introduzione Preludio buono ma nulla di saliente e neppure il coro d’introduzione.

Sortita di Salomé: Bella, melodica, d’effetto.

Duetto Romanza baritono Ah! Salomé. Divina. Melodia nuova.

Duetto con Phanuel. Riempitivo.

Sortita Erodiade. Drammatica. Esecuzione debole.

Duetto tenore e soprano. Paradiso. C’è tutto. Motivi. Passione. Effetto. Desterà entusiasmo dapertutto.

II Quadro. Il più debole. Effetti d’insieme e di sonorità.

Entrata dei Romani. Eroico. Bei effetti di fanfara colle trombe dell’arco di Trajano.

Finale. Gran concerto di voci e di suoni, parmi un po’ imbrogliato e forse jeri sera fu eseguito con poco insieme. Non ci ho capito la buon anima [sic] d’un c…avolo.

Atto II. Il migliore come novità e grandi effetti e vera ispirazione.

Aria di Salomé. Non mi fece molta impressione.

Scena Erode e Salomé. Cantabile di Erode una meraviglia di cantilena. Mi pare che incominci Vision fugitiva. Gran successo.

Scena del Tempio. Molto Ebraica. Persino troppo. Cose tutte nuove, ammirabili, ma forse pericolose per la Scala. Schemach Israel. Ahi! Ahi! Anche le Danze sacre belle e nuove ma un po’ cercate. Il grottesco e il puerile non sono lontani e in Italia bisognerà tagliare o modificare. Anche Hartmann è d’accordo con me. Tutto ciò entre nous. La Perseveranza non dirà nulla. Stupenda la scena dell’interrogatorio, ma il vero clou de la pièce è l’Adagio del Finale che incomincia colla frase melodica ispirata di Salomé,

c’est Dieu que l’on te nomme…

E’ la più bella cosa che abbia scritto Massenet e farà furore dapertutto. Una grande, vera, nobile ispirazione e poi un’effetto [sic] meraviglioso di perorazione. La stretta pure ben trovata ma forse [****] troppo e nella cadenza troppe ricerche di passaggi strani in modo da perdere il senso della tonalità.

Atto III.° Pieno di bellezze drammatiche insieme ad effetti coreografici e spettacolosi.

Quadro

Aria del tenore. Calda, appassionata e ispiratissima.

Duetto d’amore fra Jean e Salomé. Mi piace molto di più quello del I.° atto.

L’Adagio ha un accompagnamento troppo insistente. La cabaletta, Il est beau de mourir, è di molto effetto, ma un po’ volgaruccia e poi alla fine quella benedetta progressione Gounodiana che ricorda troppo il terzetto epitalamico nel Romeo et Juliette.

II.° Quadro Coro dei Romani grandioso, collossale [sic] e di effetto ma forse un po’ lungo. Belle le danze specialmente la 3.a e la 4.a. Il quintetto ed il pezzo concertato chiudono splendidamente l’opera.

Mi dimenticavo i due stupendi preludi, quello ad ottoni del 2.° atto e quello coi violini che alla Scala verrà bissato. Preferisco quello degli ottoni ch’è una vera meraviglia e di una grande novità.

L’esecuzione in complesso buona. Dupont e l’orchestra alla perfezione. Benissimo i cori. Quanto agli artisti, volta carta;

Salomé. Mad. Duvivier: ottima: voce bella, forte, estesa e molto accento. Bella donna ma troppo grande e grossa. Ricordati bene che questa parte par fatta apposta per la Teodorini [recte Theodorini]; è la sua tessitura, il suo vero genere.

Erodiade. Mad. Descamps [recte Deschamps-Jéhin]. [****]. Poca voce e stanca. Antipatica. Per questa parte ci vuole un mezzo soprano quasi contralto.

Jean. Vergnet. Buonissimo. Gran voce. Intonazione e bellissimi slanci. Brutto e goffo in scena.

Erode. Manoury. Intelligente. Poca voce. Discreto. Dice bene le cose melodiche con molto garbo. Nelle cose di forza manca di timbro e di fiato. Molto brutto anche lui.

Buonissime le altre parti. Belle assai le scene. Gli abiti li vedremo, spero, domani sera.

Ti lascio perché oggi scrivo un articolo preparatorio sul Libretto. Massenet vuole ch’io renda la dovuta giustizia a Zanardini e glie la [sic] renderò. Sciao. Arriverò spero nell’entrante Settimana. Sei in tempo di rispondermi a Parigi all’Hôtel de Bade. Sciao. Saluti a tutti e a te dl tuo aff.

F. Filippi

Transcription by Giovanni Vigliar
Named people
Jules Massenet

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 1
Size 203 X 132 mm

Letter name LLET007196