Pregiatissimo Sig.Tornaghi:

Lecco 6 Giugno 1875.

Ho già scritto al M° Petrella in risposta agli appunti quasi insignificanti da lui fatti all'atto primo. Non si tratterebbe che di levare alcune strofe superflue, nel caso ch'egli volesse abbreviare il ballabile.

La prego a voler subito spedire il secondo atto, cui terrà dietro il terzo immediatamente. Spero ottenere di atto in atto una progressione di effetto.

Scriva all'egregio sigr Cornali che io lo ringrazio cordialmente di aver pensato a me ed alle mie pubblicazioni, ma che io lo sconsiglio dallo sprecare il suo denaro in associazioni le quali probabilmente non avranno compimento. Con qual animo potrei io proseguire nella stampa del mio teatro drammatico, mentre in tutta l'Italia non ho raccolti finora che quattro associati? E il mondo ci accusa di esser pigri al lavoro! Dell'Abrakadabra ho venduto quindici copie per mio conto . . . . ed ho speso per la stampa dei due primi volumi Lire 800! . . . . Non val meglio, piuttosto che continuare in questa follia dello scrivere, fare un bel falò di ogni cosa e buttarvi dentro il calamajo e l'ultima boccetta di inchiostro? Mi trattengo dal farlo, al pensiero che questa catasta di libri invenduti potrà servire alla mia cremazione.

Mi saluti tanto il signor Tito, e mi creda

Di Lei devot

A Ghislanzoni