Caro Signor Giulio:
 
Sono nell'inferno. Domenica notte poco mancò ch'io rimanessi schiacciato sotto le rovine di un quarto piano dove si ballava furiosamente. Ho dovuto alzarmi e fuggire dalla casa a mezzanotte per non rientrare che il mattino. Al Martedì, dirimpetto alla mia abitazione, si sviluppò un terribile incendio. La mia casa dovette aprirsi ai pompieri ed alla truppa - e il divertimento durò fino a sera. Le lascio imaginare [sic] il bel carnovale che io ho passato!
Non ho ricevuto la Gazzetta musicale.
Ignoro se il fascicolo Capricci potè essere compiuto colla Grammatica musicale da me spedita. Oggi le invio ad ogni buon conto due altre paginette.
Le accludo due lettere dell'ottimo Vecchio [?] di Pavia il quale anunzia [sic] due nuovi abbonati. Che aurea persona! Guai se non vi fossero di tali individui per riconciliarci colla umanità!
Il D'Arais, nell'Opinione, ha parlato del mio libretto I promessi sposi con una severità che toccava l'asprezza. Lo ha fatto per rialzare la musica del Petrella? - Quell'articolo mi parve così ingiusto e scortese che non ho potuto [far] a meno di lagnarmene per lettera.
Mi risponda due righe. Vorrei sapere se ha ricevuto la prima parte dei Capricci e questa mia.
Di Lei affez
A Ghislanzoni