Date: 22/8/1923



Place: Ardenza, Livorno

ID: LLET010833




Ardenza-Livorno, 22, VIII, 923.

Mio Caro Carluccio,

mi si dice che alla Scala, nella prossima stagione, sarà data “Iris”. Se la cosa è vera, puoi immaginare quanto ne sia lieto. Ma, naturalmente vorrei che l'opera mia avesse una esecuzione degna della tradizione del teatro, e vorrei che non fosse presentata in condizioni di inferiorità, al confronto delle altre opere già eseguite e di quelle che saranno eseguite.

Sono certo che la Casa Editrice saprà, anche per l'opera mia, esercitare tutti i suoi diritti e tutte le sue cure di tutela. Ed è appunto per conoscere i dettagli di questa progettata esecuzione che io ti scrivo, poiché debbo confessarti che io non ho nessuna notizia diretta o precisa e mi baso sopra i si dice.

Per esempio: mi si dice che la scelta del tenore per “Iris” è caduta su Bernardo De Muro. Io conosco bene De Muro e lo apprezzo molto in talune opere; ma debbo osservare francamente che, se esiste un'opera ostile ai mezzi suoi, quest'opera è proprio “Iris”.

Infatti, come può De Muro cantare con dolcezza e flessuosità la Serenata del 1.°Atto?... E come può sospirare le prime due frasi del Duetto del 2°. Atto?... E il bacio?...

Ho ammirato De Muro nella mia “Isabeau”, ma l'ho ammirato nella Canzone del Falco, e nelle frasi forti del 2°. Atto, e nel duetto del 3°.Atto. Ma quale delusione quando canta il Sogno del 1°. Atto! Ora “Iris”, se si eccettua il finale del 2°. Atto, ha un ruolo di tenore (in tutta l'opera) così lirico, che trova riscontro appunto nel Sogno di “Isabeau”. Come si è potuto pensare a De Muro per “Iris”?... La Casa Editrice lo ha approvato?...E perché a me non è stato chiesto nessun consiglio?....

Mi si dice, poi, che il soprano sarà la Dalla Rizza; e questa notizia mi reca il maggior stupore, in quanto che la Dalla Rizza non si trova più nelle condizioni di voce necessarie per cantare la parte di “Iris”. Ed aggiungo che,

anche per ragioni generali di salute, essa non può sostenere la fatica di un ruolo così pesante.

Voglio sperare che la Casa Editrice saprà provvedere in tempo opportuno, per ottenere che “Iris” non sia ripresentata al pubblico di Milano in condizioni artisticamente irriverenti.

Ma, per mio conto, debbo farti una domanda molto premurosa: chi concerterà e dirigerà “Iris”? Logicamente, questa mia domanda dovrebbe apparire oziosa, poiché non si può pensare che il direttore e concertatore sia altra persona che Toscanini.

A parte il fatto che, nell'animo del pubblico milanese, le opere che non dirige Toscanini sono opere inferiori, restano altre due ragioni che non ammettono discussioni. La prima è che “Iris” fu diretta da Toscanini quando fu data la prima volta alla Scala; e non sarebbe naturale che questa volta egli si rifiutasse di dirigerla; o per lo meno ci dovrebbero essere delle serie ragioni da parte dell'Editore o dell'Autore, ragioni che non esistono menomamente. La seconda è che Toscanini diresse l'anno scorso “Manon” di Puccini, e farebbe a me personalmente un gravissimo torto se quest'anno non dirigesse “Iris”.

Ma, saltando a piè pari ogni e qualunque altra osservazione, c'è sempre l'Editore che ha, e deve avere, tutto l'interesse di presentare le proprie opere nelle condizioni migliori e più favorevoli. E siccome l'Editore tutela, contemporaneamente ai suoi, gli interessi degli Autori, può domandarmi un parere in proposito. Ed in questo caso, io rispondo semplicemente: <<Mi basta che “Iris” alla Scala sia concertata e diretta da Toscanini: egli saprà provvedere a tutto senza bisogno dei miei consigli.>>

Caro Carlo, fammi sapere qualche cosa in proposito.

Seppi da D'Atri che Guido Valcarenghi doveva subire un atto operatorio. Che notizie ci sono?...Siete sempre tutti a Pesaro?... Io indirizzo la presente a Milano.

Saluti a tutti. A te un abbraccio dal tuo

= P.Mascagni =

Transcription by Archivio Ricordi


Named theatres
Teatro alla Scala

Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 250 X 180 mm

Letter name LLET010833