Caro Tito

Torino 7|1 70

Proviamo a tutta possa il D. Carlos, ed occorre che tu ci mandi quanto prima le parti d’orchestra.

Cotogni e Vecchi avrebbero l’idea di ommettere [sic] il Duetto con cui si termina l’Atto 2^do. Però io voglio prima sentire il tuo parere. Quanto al mio, ti dirò che anch’io mi associo alla proposta del Cotogni e del Vecchi, e ciò per le seguenti ragioni:

1^mo:  Perché l’opera essendo piuttosto lunga, verrebbe in questa maniera un po’ abbreviata. Tu sai che al Teatro Regio, quando si tocca la mezzanotte il pubblico se ne va, ed in teatro si contano poche persone che vi rimangono.

L’anno scorso coll’Affricana [sic] è succeduto lo stesso; tanto che dopo le prime recite si dovette praticare molti tagli.

2^do:  La Stolz avrebbe molto desiderio che si terminasse l’atto colla sua Romanza.

3^zo:  Anche l’altro anno quando si diede il D. Carlos, dopo due recite venne ommesso questo Duetto.

Così si fece anche a Padova.

Però, ti ripeto che attendo tuoi ordini, e che eseguirò quello che mi dici.

Ti saluta caramente

il tuo amico

Carlo Pedrotti