Cariss.mo Tito

Torino — Domenica

ore 1 di notte

Posso con gran piacere annunziarti che la Forza del destino ebbe un gran successo. Si cominciò con strepitosi applausi dopo la Sinfonia eseguita mirabilmente, e per far più presto, ti dico che i soli pezzi passati senza applausi furono il Duetto fra Leonora e Melitone dell’atto 2^do, e la predica di Melitone del terzo atto; tutti gli altri pezzi furono applauditi qual più qual meno. Venendo ai particolari comincierò [sic] col dirti che l’orchestra fu ammirabile, ed i Cori insuperabili, tanto che la famosa preghiera del 2^do atto coi Cori interni fu estremamente applaudita; dopo il finale 2:^do i Cori furono chiamati al proscenio, calata la tela; e del rataplan si fece il bis, in mezzo a grandi grida, e si rimase perfettamente nel tuono di Do.

Quanto ai cantanti Capponi fu sommo, e la Bonheur entusiasmò; eccoti una Preziosilla famosa. Benissimo anche Pantaleoni, che in seguito farà anche meglio; perché a dirti il vero non istava molto bene di voce. Un po’ fredduccia la Potentini, ma per la verità, essa fu molto applaudita nei suoi tre pezzi a solo, con chiamata. Bene Barberat, ed anche il Broggi (quantunque scarso di voce) si fece applaudire nella scena della minestra. Il Manfredi fu applaudito anch’esso.

Alcuni tratti non furono ancora ben compresi dal pubblico, e credo che dopo qualche udizione verranno più apprezzati anche il Duetto del primo atto fra Leonora ed Alvaro, e quello di Leonora e Melitone. Il teatro era rigurgitante. Finisco col dirti che il tuo amico Pedrotti ha fatto bene il suo dovere, e basta.

Tanti saluti e vado a letto. Ciao

il tuo amico

Carlo Pedrotti