Torino 23|5 78

Mio caro Amico

Nello stesso momento in cui ricevetti la tua lettera, aveva già dato risposta a quella dell’amico Donatelli, in cui gli faceva conoscere l’impossibilità di accettare l’affare di Vicenza. E ti assicuro, me ne duole assai, perché la bell’opera di Massenet l’ho proprio nel sangue, e l’avrei diretta col più gran piacere, ma l’amministrazione Municipale aveva già data la sua sentenza, fin da quando Depanis era intenzionato di prendere l’appalto del teatro di Brescia.

Allora io chiesi due permessi, quello di Parigi, e l’altro di Brescia. Mi venne concesso quello di Parigi per una ventina di giorni, ma non l’altro. Anzi questa mattina appena ebbi la lettera di Donatelli tentai un secondo colpo col Presidente del Liceo, ma sgraziatamente feci un fiasco completo, e mi si rispose recisamente di no; anzi mi annunziò che gli esami Liceali cominceranno il primo Agosto, e questi dureranno tutto il mese. Dunque? ... ci vuole pazienza, e dovrò rimanere a Torino.

Non avendo avuto da te una risposta riguardo alle Sinfonie che ti aveva chieste, scrissi al Faccio che tosto diede evasione a quanto gli chiedeva domandava. Egli farà eseguire a Parigi, di Verdi, le Sinfonie dei Vespri, Luisa Miller, e Forza del destino; dunque a me non resterebbe da scegliere che quella dell’Aroldo, e Giovanna d’Arco. Tutto sommato, io sarò imbrogliato per formare programmi di musica Italiana; di novità non avrò che gl’Intermezzi del Mancinelli, che me li promise già fin dall’autunno scorso. Avrò qualche cosa di Bottesini; e tu non hai nulla da propormi? ... Ricorrerò anche a Cherubini; ma prima di fissare i programmi bisognerà che mi regoli a norma dei pezzi che eseguiranno i Milanesi. Ragguagli precisi non posso ancora mandartene; ma lo farò più tardi quando tutto sarà sistemato. Circa al numero, saremo oltre cento; tutto dipenderà dall’effetto della Sala. Grandi imbrogli, amico mio, vi saranno per gli alloggi, e pel viaggio che le ferrovie non vogliono far ribassi. Che Caos!!!

Ciao di cuore, e ti manda un’affettuosa stretta di mano il

tuo C. Pedrotti