Torino - 3 Novembre 81

Caro Giulio

Sono lietissimo al pensiero che per l’apertura del nostro Teatro si tratti di far rappresentare la Gioconda, e mi tengo certo che t’inderai [sic] col Borioli essendo egli animato dal più buon volere del mondo. È da un pezzo ch’io sto battendo il chiodo, e da ultimo l’amico D’Ormeville entrò nelle mie idee (nota bene, senza che ci scrivessimo), perché nello stesso momento che io stava persuadendo il Borioli, arrivava a questi una lettera del D’Ormeville in cui gli manifestava questo progetto scritturando le Sorelle Mariani.

Ho persuaso Borioli di partire subito per Milano, e spero che domattina sarà da te. Abbiamo un buon materiale, e l’opera essendo desideratissima, sono sicuro che faremo furore. Ma è necessario che l’amico Ponchielli venga ad ajtarmi, e ti prego di dirgli che ci conto con sicurezza.

Abbiamo in predicato anche l’Aroldo per secondo spartito, e Borioli ti parlerà per alcune mie idee sulla distribuzione delle parti.

Ricordami all’egregia tua Famiglia, e ricevi un’amichevole stretta di mano dal

tuo aff.^mo

Carlo Pedrotti