Date: 5/5/1877



Place: Roma

ID: LLET013362




Gentilis° sigr Giulio.

5 Maggio 77.

 Roma.

Via Crucis … 85.-

Mi giunse jeri oltremodo gradita la sua lettera, tanto più gradita in quanto che cominciavo già a fantasticare pel suo silenzio e a navigare in un’oceano di dubbj. – Ho piacere che Lei divida meco la preferenza ai Mori, quantunque con quell’originale di Ghislanzoni è sempre un’affar serio. Qualche cosa però ottengo, e spero di ottener tutto: forse ci vorrà un’ajuto pecuniario e in ciò credo che Lei siasi già posto d’accordo con Miraglia. – Benedetto le mille volte d’Ormeville, disposto anche a tagliarsi … il  naso se appena ci dico qualche cosa. Credo che Lei avrà veduto il 2° atto dell’Olga. A me pare che scenicamente, è trattato per bene; ho già pensato ad alcune modificazioni, che ritengo non potranno che giovare. Non ho ancor veduto l’ultim’ atto, che mi scrive aver compito.

Rapporto ai Mori, vado lentamente e io non le oso dire a qual punto sono. Se non ci fosse stata la titubanza fra questo e l’altro libretto, mi troverei già a buon porto; avrei credo fatto un’atto di più – Il 1° atto è ideato ma voglio tornarci sopra, non essendo persuaso di parecchie cose, fra le quali, il 1° Canto interno dei Mori, … non Moro come lo vorrei; ma d’altronde dove trovare un tipo, un documento musicale di quei tempi? … io ne feci un canto ecclesiastico quasi tutto all’unissono, ma più che una cantilena religiosa, dovrebbe essere un lamento … basta! vedremo! – Il Duetto delle due donne del 2° Atto, e tutta la scena che segue con Fernando è fatta, così il Coro della festa; - ora sto ultimando quest’Atto 2do. Sono alla fine del Duetto fra il Re e la donna: [Nota di Ponchielli: anche il Duetto d’amore del 3° Atto è quasi ultimato]  che a dirle il vero non mi fu mai simpatico. poiché un basso che fa all’amore mi sembra un pesce che voli. Questo e la conclusione dell’Atto è ciò che mi dà pensiero e abbenché abbia fatto intendere più volte a Ghislanzoni, la necessità di dar più vita a questo Finale, non c’è verso di persuaderlo, insistendo esso sulla efficacia che può avere una bella frase del Basso sulle parole: Le fronti al suol curvate – Mi proverò, ma io non ho fiducia di riescire ad ottenere così una bella calata di tela. Io ci ho proposto, che partito il Re con Aisa, Fernando fosse provocato dai Cortigiani, e dal Duca di Lerma, e che ci fosse un battibecco, una sfida, sul fine della quale, si sentissero di dentro a ripigliare i suoni della danza mentre che in scena i Cori direbbero allontanandosi: Sta bene, ad altro momento la sfida e chiudere l’Atto con una frase di Fernando rimasto solo in scena. Ghislanzoni pare più convinto dei cambiamenti dell’ultim’atto, ma ritiene necessario farli insieme, adducendo che così perde tempo, e denaro in tanti francobolli. Or dunque come posso adesso recarmi a Lecco? Sono sicuro poi di ottenere tutto ciò che voglio? O non saranno che passeggiate sul monte Barro? Mi pare d’altronde d’essermi abbastanza spiegato su ciò che desidererei cambiato; a che serve la mia presenza? …

 Vedo che si fanno le riduzioni della Lina: è forse indispensabile per far presto che io venga costì? … ma allora è tanto tempo che perdo per i Mori … però se ciò è indispensabile, mi scriva. – Relativamente a mia moglie, è dispostissima sempre a fare la scrittura, e dica pure a Curti d’intendersi in proposito con Miraglia. – Appena cavata la parte della protagonista Lei mi fa piacere a spedirmela. – Io desidererei cambiare la romanza del tenore nell’ultim’atto della Lina perché l’attuale non mi persuade. Mi potrebbe Lei usarmi la gentilezza di parlare a D’Ormeville in proposito, affinché colle stesse idee pressapoco, ma con meno pietà, e per, e con altro metro, mi facesse qualcos’altro? – Il Rec.° va bene. –

Nella sua lettera non mi dice nulla per ciò che le dissi intorno al fine del 2° atto della Gioconda – Anche la Mariani, è del parere di praticare un cambiamento, e cioè fare un pezzo per la donna con Enzo, breve, ma che potesse riescire efficace per la scena, invece di quei spezzati che compromettono la salute dell’impresario del maestro, e dell’editore.

Sì, mia moglie ha quasi deciso di rimanersene Roma, e compire il dramma qua, poiché un viaggio (abbenché adesso sarebbe ammomenti nel 7° mese) viene dalla levatrice (1/2 sop.°) sconsigliato. In precedenza degli ohè, ohè, si cominciano a sentire i movimenti interni di colui o colei che dovrà surrogarmi a questo mondo ... (ben inteso che io non voglio partirmene subito e lasciargli libero il posto). Forse cerca già una posizione …

Tanti doveri alla sua famiglia per mia moglie, e per me; grazie de’ suoi augurj e speriamo che tutto proceda felicemente … proveremo anche questa[.] Le stringo con Teresina la mano, e mi creda sempre

di lei dev e aff

A Ponchielli

Se vede il M° Saladino, me lo saluti, con Tornaghi e il sigr Farina

P.S. La pregherei di spedirmi l’altra Romanza del Tenore che trovasi sul libretto di Ghislanzoni e che comincia coi versi:

                                          Gentil mistero

                                          D’amor, di pianto …

Scusi le continue seccature!

Stasera 1a sera del Fernando Cortez fui alla prova generale, mi piacquero assai i Cori! e dire che sono dilettanti! Eseguirono un Mottetto di Palestrina in modo stupendo. – Con questi elementi certe Marinaresche andrebbero forse bene! - ma quando si deve lottare col [*******]...

– Chiudo, e ripiglio il lavoro. – Le raccomando la scelta degli artisti per la Lina. So che Parboni desidererebbe eseguire quest’opera …  ma io non sono del parere … perciò, caso mai … …

Le occorre il libretto di ritorno? ….

 
Transcription by Pietro ZappalĂ  - Centro Studi Ponchielli di Cremona


Typology lettera
Sub-tipology letter
Writing manuscript
Language italian

Physical Attributes
No. Sheets 2
Size 209 X 136 mm

Letter name LLEt013362