Firenze, Via de’ Serragli 109

1 febraio [sic] 1922

 

Egregio Comm. Valcarenghi,

 

Le mando i disegni del Parigi ... Ma soltanto perché Ella me li rimandi scrivendomi che «evidentemente il breve tempo disponibile non ha consentito al pittore di far cose veramente indovinate, ed accettabili». Sono disegni che non valgono un soldo. Ah, che ingenuo che sono io! E come son rari gli artisti!

Pubblicheremo dunque l’opera senza disegni. Però la copertina, che io vorrei di cartone, io voglio vorrei un cartone bianco e di pasta granulosa, e la farei così:

[schizzo della copertina: si veda l’olografo]

Ildebrando Pizzetti | Débora e Jaéle | G. Ricordi.

(i caratteri di colore rosso mattone o azzurro cupo)]

 

In ogni modo, che la coperta non sia di carta leggera. Non ho ancora potuto mandarle la ricevuta del copista (ricevetti il vaglia bancario) perché poveretto, per una disavventura [****] egli è … in carcere. Ma lo farò appena sia possibile. Perdoni la fretta. E voglia gradire i più cordiali saluti dal Suo

Ildebrando Pizzetti