R. Istituto Musicale
LUIGI CHERUBINI
FIRENZE
30 giugno 1923
Egregio e caro Commendatore,
Le scrivo, in fretta, tra un esame e l’altro. Fra la scontrosità generale degli esaminandi, la fatica (sette o otto ore al giorno), e il fastidio che provo per le piccole gelosie e vanità di insegnanti e parenti, non ne posso proprio più! Pazienza.
Salvo accidenti e contrarietà imprevedibili, fra na settimana partirò da Firenze coi miei ragazzi, per essere il 12 a Oberbören [rectius: Oberbüren], due mesi, se Dio volesse, rimanere a lavorare sino a primi di settembre almeno. Ci fermeremo due giorni a Parma, e poi verremo per un giorno o due a Milano. Spero che costì troverò Lei e il M.° Toscanini, e sarò lieto se potrò salutare la Sua Signora gentile.
Ora la pregherei di mandarmi subito un rigo per dirmi quanto io debba ancora avere (detratte le 5000 lire che ebbi in dicembre) per la mia parte di diritti d’autore fruttati dalle rappresentazioni di D. e J. alla Scala. Desidero saperlo per non prender meco, da qui, più denaro del necessario.
Riguardo al contratto per la Messa, lo porterò io stesso a Milano.
Voglia salutare per me, La prego, il Sig. Valcarenghi, e voglia gradire i saluti affettuosi e un abbraccio dal Suo
Ildebrando Pizzetti
P.S. = Preghi per me la Sua Signora di volermi perdonare se non Le ho ancora risposto. Quel concerto di musica mia a Londra (uno, non più) sarà dato non in ottobre ma in dicembre. Non fu da me né voluto né desiderato, ma l’ha voluto una vecchia amica nostra, americana, la quale ha incaricato di organizzarlo il Sig. Pearson della Wigmore Hall.