Carissimi Comm. Clausetti e Valcarenghi,

non posso oltre nascondere la mia crescente preoccupazione.

I mesi si susseguono ai mesi e mentre sento vibrare intenso il desiderio di dedicarmi tutto alla composizione del nuovo lavoro, mi vedo costretto ad una forzata inerzia perché l’attesa sistemazione definitiva di “Lady Hamilton” dorme i suoi sonni tranquilli.

Perciò mi rivolgo a loro, che mi furono sempre prodighi di attenzioni, di incoraggiamenti e di suggerimenti, scongiurandoli di convincere Adami della necessità di ripor mano alacremente al libretto dimenticato; vedano in una parola, di togliermi da questa situazione di pena che si prolunga da tanto tempo e che mi danneggia.

Vidi ultimamente sui giornali opere di colleghi che già sono pronte o che lo saranno per la ventura stagione di Carnevale ed ho provato dolore pensando che anch’io avrei dovuto (alla distanza di ormai quattro anni da che mi impegnai per la composizione del nuovo melodramma) trovarmi sulla breccia a combattere la mia seconda battaglia teatrale.

“Anima allegra” non fu una sconfitta, per quanto si veda negletta e trascurata; e la speranza di una nuova vittoria ancor più piena proprio in questi giorni di risveglio della produzione musicale italiana, mi sorrideva e mi incitava. Adami da ben altre cure distratto non pensa a “Lady Hamilton”. Ora io credo che un tale stato di cose non possa eternarsi e non solo moralmente. E vogliano con la Loro ben nota cortesia, assicurarmi che la mia preghiera ha trovato in loro chi l’ha compresa per tosto esaudirla.

Avranno in tal modo acquistato un nuovo titolo alla riconoscente devozione

dell’affezionato

Franco Vittadini

Pavia,  9 marzo ‘24