Pesaro 24/3 - 1916.

Carissimo Sig. Tito - aspetto già da parecchi giorni il 2^o atto della “via della finestra”. So che Ella aveva richiesto ad Adami qualche altra modificazione ma spero che per correggere qualche scena non occorrano al nostro amico librettista delle settimane o dei mesi!... Ho molta voglia di lavorare e mi secco di attendere inutilmente questo 2^o atto benedetto. Vi prego, caro Tito, di sollecitarne in tutti i modi la fine e la spedizione.

Di ritorno da Roma mi sono trattenuto due o tre giorni a Firenze dove ho potuto pescare, da una vecchia maestra di ballo, il famoso Trescone. È una danza ingenua e contadinesca ma tanto carina e piena di vita.

Che notizie da Pisa? Clausetti non si è fatto ancora vivo; speriamo che non dorma il sonno di Aligi... A buon conto lo sveglierò!

La Messa (avete visto?) ha avuto a Roma un vero trionfo; con tutto questo non penso ancora di votarmi interamente a Dio!.. Si attende colà Francesca “con grande amore”; non capisco perché l'impresa tardi tanto a metterla in scena.

Vi saluto, caro Tito; fate tante cose alla vostra buona Mamma ed al resto della famiglia. Vi stringe la mano con affetto il vostro

aff Zandonai