[dicembre 1926]

Spett. ditta Ricordi
        Milano
La C^ssa Marazzi (scocciatrice impareggiabile!) mi comunica il contenuto della vostra lettera, in data 17 corr. ed è disperata perché le avete prospettato l’impossibilità di pubblicare il mio piccolo poema per il 4 genn. prossimo.- Voi avete visto che per il passato tutte le seccature inflittemi da codesta nobile signora me le sono tenute per mio uso esclusivo..; abbiate quindi pazienza se per questa volta scarico anche su di voi il grave pondo che mi si infligge... Vi assicuro che in cose di beneficenza non me ne impiccierò mai più; ma cercate – se soltanto vi è possibile [–] di levarvi dai piedi questo affare: vi assicuro che la musica si riduce a poche pagine che un incisore può spicciare in due giorni; l’edizione dev’essere semplicissima; tutto sommato si tratta di cosa quasi insignificante per la vostra ditta.-
La preghiera vi è rivolta per me che desidero di mandare a quel paese e al più presto questa nobile Cont^ssa dei miei marazzi!- Non perdete tempo a rispondermi; caso mai mandate una riga alla Contessa e tutto sarà a posto. Grazie e scusate.
Gradite i miei affettuosi saluti e credetemi vostro
aff^mo Zandonai
P. S. Mi dimenticavo di dirvi che l’impresario Bellucci mi chiede l’approvazione per il tenore Matteucci in predicato per cantare Francesca al S. Carlo di Napoli.- Il Matteucci potrà andare in provincia ma lo escludo per Napoli; egli non possiede né mezzi vocali né requisiti artistici per essere degno del S. Carlo. Ricordiamoci che nella passata edizione sancarliana di Francesca il tenore non esisteva, o quasi... È giusto che questa volta i napoletani sentano anche la parte di Paolo. Questo per senso di giustizia!- Di nuovo saluti.-