Pesaro, 7 luglio 1927.

Carissimo don Carluccio - ieri è ritornato da me il sig. Turicchia – l'incaricato del sig. Forsell di Stoccolma – e si è discusso amichevolmente la lettera-contratto del Forsell stesso, della quale egli possedeva copia. Egli – dandomi pienamente ragione – ha convenuto che i punti di discussione e per noi non accettabili sono due: il mio secondo viaggio, in aprile, e le recite che dirigerò, da pagarsi, a parte; e i diritti d'autore (cioè vostri) ai quali non dovete rinunziare pur sobbarcandovi voi stessi l'incarico di approntare il materiale con le nuove eventuali modificazioni, cosa che faciliterebbe anche a me il compito delle correzioni.
Se voi, Gerenti, siete con me d'accordo, trattate pure su queste basi. A buon conto desidererei di conoscere la vostra opinione in proposito anche per poterne riparlare al sig. Turicchia che ora trovasi a Cattolica per i bagni ma che vedrà il direttore del Regio di Stoccolma dopo i primi d'agosto.- Grazie del vostro telegramma che mi assicura l'arrivo del Prologo di Giuliano.-
In attesa affettuose cose dal vostro
aff^mo Zandonai