9 - 3 - 1947

Carissimo Clausetti. Quando mi sarà possibile di sperare che venga ripubblicato un poco della mia musica? Vi sono alcune mie romanze e qualche canzone che sottratte da così lungo tempo alla vendita giustificano una passività per la Casa senza averne colpa. Me ne sono state chieste alla Radio ed io, pure Componente la Commissione di Vigilanza per le nostre trasmissioni radiofoniche ho dovuto rispondere, purtroppo, di non potere aderire alla richiesta. Fra le più accessibili sarebbero: La Pavana, Canta il mare, Voi siete l’alba, L’anima sogna, Come voi, La Serenata di Pierrot, Spingole Frangese e via di seguito.

E dopo il Canto ... il pianoforte. Considerate al proposito quanto vado a dirvi. Furono pubblicati dalla Casa, ora è molto tempo, dodici pezzettini facili e piacevoli che io composi per invito di Giulio Ricordi. Questi pezzettini (sei in chiave di violino solo e sei anche con la chiave di basso) non potrebbero venir fuori in due fascicoli di una edizione economica, visto che non ve ne sono di molti altri di tal genere pur così richiesti e desiderati dagli insegnanti di pianoforte?

E per finire (non mi maledite!!) Ancora un favore per opera di bene. Potrebbe la Casa essere così gentile e generosa indicarmi quale sarebbe la procedura per potere aspirare ad essere ricoverato nella Casa di riposo di Verdi. A questo aspira un vecchio musicista napoletano che si dibatte in un esistenza [sic] non poco dolorosa e triste!!

Ed ora caro Clausetti perdonatemi per il fastidio che vi arreco, ma voi siete un Clausetti e sapete bene che questo nome è per me così caro da non farmi temere della vostra indulgenza.

Attendo Donna Margherita che pare dovrebbe venire a Napoli. Ho pregato i Cavalieri perché mi mettano in condizioni di poterla abbracciare.

Grato ed aff.^mo Vo(str)o

Enrico de Leva